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Juve, esplode lo spogliatoio: chi guida la rivolta contro Allegri

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Il ritiro prima del derby contro il Toro non è stato preso alla giusta maniera da qualche calciatore bianconero, secondo Fanpage. Il provvedimento di Allegri, che sarebbe dovuto partire mercoledì dopo il k.o. in Israele contro il Maccabi, è invece partito giovedì, e quindi ha una valenza di soli due giorni. Praticamente un nonnulla. Una decisione voluta dal presidente Agnelli e dal tecnico toscano, per capire “quali calciatori fossero disponibili ad avere un atteggiamento diverso”. Come un vero e proprio banco di prova.
 
 

 

I giocatori non ci stanno: ritiro è come una punizione

Il colpo di scena sulla riduzione da tre a due giorni del ritiro è dovuto, secondo il sito, alla perplessità di un gruppo oramai contro Allegri, rimasto spiazzato dalla decisione del tecnico. Raramente i giocatori gradiscono il provvedimento del ritiro, che priva loro della possibilità per diversi giorni di stare a contatto con i propri affetti. Questa volta, però, dietro il malumore c’è anche la consapevolezza che il ritiro non possa essere utile alla causa, ma solo una misura punitiva. Tali giocatori vorrebbero venisse prese in considerazione quelle perplessità venute fuori anche nelle scorse settimane, sulla gestione da parte di Allegri.

 

 

 

Le critiche di Max non apprezzate, un gioco che latita

L’allenamento fisico, no, quello non manca, ma il gioco è sbagliato, quindi si corre tanto e a vuoto, facendo girare male il pallone. I reparti sono scollegati e c’è la chiara sensazione di una mancanza di impostazione di gioco e del dialogo. Se a tutto questo poi si aggiungono anche le dichiarazioni pubbliche di Allegri, che ha spesso sottolineato le responsabilità e l'atteggiamento dei calciatori, il malcontento dunque aumenta anche da parte di chi un tempo era tra i suoi fedelissimi.

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