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Skriniar prigioniero dell'Inter: indiscrezioni dallo spogliatoio

Claudio Savelli
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Come prevedibile, l’ultimo giorno di mercato si chiude come il primo: senza affari rilevanti. Il Psg non arriva con la fantomatica offerta per Skriniar, quei 15 milioni più 5 di bonus di cui si parlava sono rimasti negli articoli dei colleghi francesi. L’Inter ha sondato il terreno per Demiral (Atalanta) e Mavropanos (Stoccarda) ma senza incasso per Skriniar è stato tutto rimandato a giugno, quando la difesa sarà per intero da ristrutturare. Per i prossimi sei mesi sarà convivenza forzata con l’ex capitano: lo slovacco giocherà infatti senza fascia da capitano, probabilmente tra i fischi del Meazza, quando servirà. L’idea di Inzaghi è dirottare Darmian nel terzetto difensivo, viste le buone risposte nel ruolo e la spolverata a Dumfries, dopo le settimane di naftalina (chissà se dovute alla condizione atletica o offerte poi insoddisfacenti).


Anche il Milan ha il suo grattacapo. È costretto a smentire con un comunicato ufficiale la rottura con Leao. I discorsi per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2024 proseguiranno ma gli agenti chiedono di dimezzare la clausola rescissoria (da 150 milioni a 70) per guadagnare tempo. Il potere dei giocatori è sempre più elevato: trascinano i contratti in scadenza perché i club hanno sempre meno potere d'acquisto. Non a caso il colpo ad effetto è uno svincolato: il 30enne Thauvin, campione del mondo con la Francia nel 2018, arriva all’Udinese dopo essersi liberato dal Tigres per sostituire l’infortunato Deulofeu.



CORPOSA TRANSAZIONE
La maggior parte degli affari non prevede una corposa transazione immediata. L’Atalanta ad esempio cede Zortea al Sassuolo in prestito oneroso a 500 mila euro con diritto riscatto fissato a 10 milioni. I neroverdi acquistano anche Bajrami dall’Empoli per 6 milioni perché assestano il vero colpaccio della sessione, che è una cessione, il che spiega la dimensione del campionato italiano rispetto alla Premier: quel gran talento di Traoré passa infatti al Bournemouth per 30 milioni, bonus compresi. Gli stessi che erano stati offerti alla Roma per Zaniolo che colpo di scena - avrebbe accettato l’offerta la scorsa notte: troppo tardi. Nella lista delle cessioni illustre è quasi entrato Amrabat, oggetto di un’offerta da 35 milioni del Barcellona. La Fiorentina però ha rifiutato nonostante la chiara volontà del giocatore che, in un post su Instagram, ha scritto: «Cogli l’attimo. Il futuro non è garantito a nessuno». In compenso ha chiuso Sabiri per 2 milioni con la Samp, lasciandolo a Genova fino a giugno.



Samp e Torino si scambiano in prestito fino a giugno Ilkhan e Vieira. Juric accoglie anche Gravillon, ex Inter, dal Reims. Salta all’ultimo il ritorno di Verdi alla Salernitana dal Verona. L’Empoli si assicura Vignato dal Bologna e Piccoli dall’Atalanta: entrambi in prestito con diritto di riscatto, il primo a 2 milioni e il secondo a 12 milioni. La Lazio è l’unica grande a completare una falla in rosa. Dopo mesi di trattativa riesce a chiudere per Luca Pellegrini con la Juventus, ringraziando l’Eintracht Francoforte, dove il terzino sinistro era in prestito, per il via libera.


UN’ALTRA MUSICA
L’accordo è per prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni. Ad eccezione del secondario Vasquez, le milanesi e la Juventus non chiudono un affare in entrata. Non succedeva da 34 anni. È il dato più evidente del ridimensionamento delle grandi italiane sul mercato internazionale. Fuori è un’altra musica. A dir la verità, in Premier. Il Chelsea cede Jorginho all’Arsenal per 15 milioni a sei mesi dalla scadenza del contratto e fa posto a Enzo Fernandez. Dai Blues esce anche Ziyech, che si accasa al Psg. Il Manchester United rimedia Sabitzer dal Bayern mentre il City ai bavaresi cede in prestito Cancelo con un diritto di riscatto da 70 milioni. Spiega il portoghese che «stava giocando poco» ma «il rapporto con Guardiola non c’entra».

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