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Allegri smascherato da Weah e McKennie: "Cosa ci chiede"

Roberto Tortora
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Il primo è tornato alla Juventus dopo un anno di esperienza in Premier League con la maglia del Leeds, non troppo fortunata visto che i “Peacocks” sono retrocessi in Championship e stiamo parlando dell’americano Weston Mckennie. Il secondo è arrivato alla Continassa dalla Ligue 1, precisamente da Lilla, e anche lui ha nazionalità a stelle e strisce. Oltre ad avere un padre leggendario che ha fatto la storia del Milan. In questo caso, ovviamente, ci riferiamo a Timothy Weah, figlio del grande George oggi presidente della Liberia.

Entrambi protagonisti in queste ultime due settimane con la nazionale statunitense in due gare contro Germania e Ghana, con il bilancio in pari di una vittoria e una sconfitta. Entrambi prim’attori anche dell’intervista doppia realizzata da DAZN in vista del big match di domenica sera a San Siro tra Milan e Juventus. I due affronteranno due connazionali che vestono il rossonero, Pulisic e Musah, in un inedito confronto all’americana.

 

Se Mckennie ha trovato nuova collocazione come esterno a tutta fascia sulla destra, per Weah che, ipoteticamente, dovrebbe ricoprire proprio lo stesso ruolo, ci sono state minori chances di mettersi in mostra. Nonostante ciò, ha avuto un approccio entusiasta con la Serie A: “Il campionato mi piace, è competitivo. Competizione tatticamente difficile? No. Semplicemente è un campionato molto difensivo, davvero molto difensivo ad essere onesti. Cosa mi chiede Allegri? Di difendere“. Rincara la dose Mckennie: “Allegri ci dice di usare le gambe”. Sempre Weah, ma stavolta alla Gazzetta dello Sport, ha spiegato come si sta adattando in bianconero: "Nella Juve gioco in una posizione più arretrata rispetto alla nazionale, ma mi sto adattando bene. Con gli Usa gioco nei tre dietro all’unica punta, con trequartisti di qualità come Pulisic e Gio Reyna, una posizione che mi piace molto. Dove mi trovo meglio? Se potessi scegliere preferirei giocare a sinistra, con la possibilità di accentrarmi e cercare la conclusione. Ma capisco bene quali siano le esigenze della squadra".

 

Per finire, però, anche Mckennie non manca di dare una stoccata ad Allegri: ‘‘Sono sempre stato in grado di giocare in diversi ruoli, che è un'arma a doppio taglio. Perché alla fine della mia carriera vorrei essere ricordato come uno che era forte in un ruolo, non buono in molti. Quindi, ovviamente, mi vedo come un 8, come centrocampista, ma alla fine ho sempre detto che qualsiasi cosa la squadra abbia bisogno per vincere la farò". Max è avvisato.

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