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Jude Bellingham sta riscrivendo la storia del calcio: CR7 cancellato

Gabriele Galluccio
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In un mondo del calcio dominato dai tatticismi e dalle ideologie, c’è ancora spazio per il talento allo stato puro. È il caso di Jude Bellingham, che a 20 anni è il giocatore più determinante di quest’epoca. Con buona pace di Kylian Mbappé, che si sta spegnendo nella prigione dorata del Psg e che non a caso spera di raggiungere presto Bellingham per dare vita a una nuova era dei Galacticos.

Il Golden Boy inglese sta riscrivendo i record, che però non bastano per descriverne la grandezza. Pure chi non ha mai visto una partita di calcio si renderebbe conto che questo ragazzo fa uno sport a parte. La sua sola presenza in campo è in grado di condizionare il risultato: chiedere conferma al Napoli, demolito da un gol e un assist di Bellingham nel 4-2 al Bernabeu.

 

 

 

Carlo Ancelotti è probabilmente l’allenatore ideale per Jude, dato che non cerca di imbrigliarne il talento all’interno di un’idea di gioco più o meno estrema ma lo lascia libero di esprimersi come meglio crede. Bellingham è istinto, intensità, senso tattico innato. È un calciatore totale che dà sempre l’impressione di sapere cosa fare: a 20 anni non solo è in grado di reggere il peso di un club del calibro del Real Madrid, ma lo migliora pure in maniera palese. Dalle parti del Bernabeu lo ritengono «una benedizione», mentre Ancelotti dopo la vittoria con il Napoli lo ha addirittura definito «un dono per il calcio».

 

 

 

Difficile dargli torto. È la stessa sensazione che ha chiunque ogni volta che Bellingham mette piede in campo. Senza trascurare i record, che sono già notevoli: con 14 gol nelle prime 15 partite ha battuto un primato che nel Real apparteneva a Cristiano Ronaldo e Alfredo Di Stefano. Inoltre è diventato l’unico madridista ad andare in rete nelle prime quattro partite di Champions League. Senza dimenticare che sulla carta è un centrocampista... Ma ormai è chiaro che Bellingham non può essere confinato in un ruolo: è la quintessenza del calcio.

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