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Inter davanti a tutti: ecco i gol club per club, dominio nerazzurro

Claudio Savelli
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I giocatori non si giudicano dai gol segnati e infatti in questo pezzo non giudichiamo nessuno ma prendiamo nota di un fatto (segnalato dall’attento Marco Ardemagni su X): i calciatori dell’Inter sono stati i più decisivi nell’ultimo mese dedicato alle Nazionali. In totale hanno messo assieme 10 reti divise equamente tra Europei e Coppa America. Cinque di qui, cinque di là. Di là il contributo di Lautaro Martinez è stato totale, i gol sono tutti suoi, in particolare l’ultimo decisivo per il trionfo dell’Argentina. Questo dimostra una cosa: il più grande colpo del mercato estivo dell’Inter è e rimarrà l’accordo sul rinnovo del contratto del capitano prima che conquistasse l’America.

Riprendere ora un discorso lasciato a metà sarebbe stato un bagno di sangue perché non si conterebbero le offerte di altri club e il giocatore avrebbe potuto sbandierare un rendimento senza senso in Coppa America: 225 minuti disputati e 5 reti fanno un gol ogni 45’. Roba da pazzi. Dice Lautaro che era in debito per il Mondiale del 2022 in cui non riuscì a dare il pieno contributo per via di una caviglia conciata malissimo. Debito saldato con gli interessi. Il ct Scaloni non lo ha mai promosso a titolare assoluto, solo due volte lo ha schierato dall’inizio, ma Lautaro non ha protestato. Anche questa è leadership. Anche questa è testimonianza della crescita umana, prima che calcistica, del Toro. I gol nerazzurri all’Europeo sono stati distribuiti su cinque giocatori e sono stati tutti piuttosto significativi. La rete di Bastoni è emblematica circa il fallimento della spedizione azzurra. Nell’Inter segna infatti pochissimo perché costruisce l’azione, mentre in Nazionale si è ritrovato per caso a rifinirla.

 

 

È la paradossale conferma che Spalletti non ha sfruttato a pieno le qualità del miglior terzo di sinistra di difesa, e a chi sta pensando «eh ma Calafiori...» rispondiamo che sarebbe stato meglio invertirli. Ha segnato Barella nonostante fosse in condizioni precarie e ha ricordato quanto offra in termini di disponibilità e impegno. Anche l’accordo per il rinnovo arrivato prima dell’Europeo si può definire un colpaccio. Ha segnato Calhanoglu subito dopo essersi esposto in prima persona per sopire le voci di mercato, a conferma dell’aria che si respira ad Appiano Gentile. Ha segnato Arnautovic e ha in qualche modo risposto alle critiche che lo indicano come ostacolo al mercato in entrata dell'Inter.

I dirigenti nerazzurri e Inzaghi lo descrivono come fondamentale al di là del rendimento in campo e, visto che lui si sente in debito, tenerlo ancora per un anno potrebbe essere una buona idea. Ha segnato De Vrij che ha dato ragione alla dirigenza nerazzurra sul rinnovo ottenuto nel momento in cui era in difficoltà, promemoria del fatto che bisognerebbe guardare sempre in prospettiva o che, alle volte, l’usato è meglio del nuovo.Dunque, questa Inter è da dieci (gol) anche quando non è l'Inter. In termini di reti, nelle due competizioni, i nerazzurri hanno battuto il Real Madrid (8 gol), il Liverpool (7) e tutte le altre superpotenze europee quali Bayern Monaco, Borussia Dortmund (6), Manchester City, Psg, Manchester United e Barcellona (5). È un dato di cui si potrebbe fare a meno ma lo registriamo per certificare un fatto: gli interisti non avevano le ciabatte ai piedi come qualcuno suggeriva.

 

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