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Sinner e il Clostebol, la Wada esamina il ricorso. L'esperto: "La faccenda puzza di bruciato"

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L'agenzia mondiale antidoping (Wada) vuole prima "esaminare attentamente" la sentenza che ha portato all'assoluzione del tennis italiano Jannik Sinner trovato positivo al doping (Clostebol) a due controlli diversi nel marzo scorso. A darne notizia un portavoce dell'agenzia mondiale antidoping all'agenzia di stampa tedesca Dpa. La Wada, se necessario, si riserva il diritto di ricorrere Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna.

Nel frattempo, oltre ad alcuni colleghi particolarmente duri (l'australiano Kyrgios ha chiesto "due anni di squalifica" per l'azzurro numero 1 del ranking Atp, il canadese Shapovalov ha palesemente accusato il mondo del tennis di avere due pesi e due misure), il 23enne di San Candido deve fare i conti anche con uno dei massimi esperti di doping in Germania, Fritz Sörgel, che ha espressamente criticato l'assoluzione dopo la positività allo steroide anabolizzante vietato rilevata dai due controlli antidoping a Indian Wells.

"Se qualcuno risulta positivo al Clostebol, viene automaticamente squalificato. Dopo un test positivo che viene contestato, ci si rivolge all'Agenzia Nazionale Antidoping, alla Wada, al Cas. Perché allora Sinner può essere assolto da un tribunale?", ha dichiarato Sörgel in un'intervista al portale Sport1. Per l'esperto, la questione ha "decisamente" un sapore strano: "Puzza di bruciato", ha dichiarato Sörgel, aggiungendo che se l'Agenzia mondiale antidoping Wada in genere non interviene in questi casi e il Tribunale internazionale di arbitrato per lo sport Cas non emette sentenze chiare, "e, come negli ultimi anni, assolve sulla base di scuse simili, allora si andrà avanti all'infinito. È necessario tracciare una linea chiara".

"Il Clostebol comporta automaticamente un'interdizione da due a quattro anni. Non c'è modo di evitarlo", ha aggiunto Sörgel, direttore dell'Ibpm, l'Istituto per la ricerca biomedica e farmaceutica di Norimberga, secondo cui la Wada deve intervenire subito. "Uno spray a base di steroidi anabolizzanti per il trattamento delle ferite è ridicolo", accusa riferendosi alla pomata usata dal fisioterapista di Sinner da cui sarebbe stata causata la positività del tennista azzurro.

"Altre sostanze come gli antibiotici sono più importanti per le ferite. Sospetto che questo spray sia stato commercializzato in modo non ufficiale e su Internet specificamente per lo sport ad alte prestazioni", ha dichiarato Sörgel, sottolineando che gli spray e gli unguenti contenenti Clostebol non sono autorizzati in Germania. "Anche con massaggi ogni giorno, credo sia molto improbabile che il Clostebol penetri attraverso la pelle in quantità tali da essere percepibile nei test antidoping", ha spiegato Sörgel. "Questo metodo di giustificare l'assorbimento attraverso la pelle è stato sempre più utilizzato negli ultimi tempi. E questo è un altro caso". I prodotti contenenti Clostebol in determinate concentrazioni "hanno già un effetto dopante", ha concluso l'esperto.

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