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Milan, guerriglia in società: ne resterà soltanto uno? Cosa sta succedendo (davvero)

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Paulo Fonseca ha le ore contate. In caso di sconfitta nel derby di domenica, verrebbe esonerato il giorno seguente e non sarebbe più l’allenatore del Milan. Evitare la settimana sconfitta di fila in un derby potrebbe non essere sufficiente, considerando una squadra in difficoltà e non in grado di migliorare la situazione, sciolta come neve al sole martedì dopo l’1-1 subito dal Liverpool.

E sul nome dell'eventuale successore c’è divergenza di vedute tra i dirigenti della società rossonera. Da un lato Zlatan Ibrahimovic, che ha ribadito di comandare prima della sfida di Champions, dall’altro Furlani che vorrebbe un allenatore italiano come Maurizio Sarri, la persona che appare più in pole per il posto. Una figura però diversa rispetto a Igor Tudor, tanto apprezzato e che Ibra vorrebbe. 

 

Intanto, nelle ultime ore, agenti e intermediari sono scatenati nel proporre i loro assistiti ai dirigenti rossoneri, ma i nomi sul tavolo sono due. Per capire chi avrà la meglio, la dirigenza rossonera dovrà sedersi al tavolo e discutere il nome del successore. Consci che Sarri non è un aggiustatore, ma che ha bisogno di lavorare con la squadra da inizio anno, come da lui ammesso in passato. Con un po’ di pazienza, però, poi le squadra avrebbe un’organizzazione e un modo di giocare diverso da quello di Fonseca, con i centrali a fare gioco e a impostare l’azione, i difensori in linea e un Reijnders in cabina di regia accanto a Loftus-Cheek e Fofana. Sarebbe il prescelto di Furlani, che non esclude la possibilità Allegri (non apprezzato da Ibra). Insomma, divergenza di vedute pura che, in caso di k.o. nel derby, andrà risolta nella giornata di lunedì.

 

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