Il Sassuolo torna in Serie A: ma che brutta serie B

di Claudio Savellilunedì 14 aprile 2025
Il Sassuolo torna in Serie A: ma che brutta serie B
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Lo Spezia fa harakiri a Mantova (da 0-2 a 2-2) e inaugura la festa promozione del Sassuolo, che torna in serie A dopo un solo anno di purgatorio. Per i neroverdi è stato un gioco da ragazzi: promossi con ben 5 giornate d’anticipo, non un record perché il Benevento 2019/20 ci riuscì con un margine di sette partite, ma un certificato di superiorità di una squadra nei confronti di tutte le altre. Ne è sintesi proprio la trasferta dello Spezia: in vantaggio di due gol, la terza forza del campionato rimane in dieci, ne incassa uno all’80’, un altro al 94’ e il terzo al 97’ che poi viene annullato per fuorigioco.

Il Sassuolo si permette di pubblicare uno sfacciato post celebrativo dal titolo “Avevate dubbi?”, tale è la facilità con cui è tornato in A. Ormai quando una società solida economicamente scende, risale facilmente perché può tenere in rosa gente come Berardi, Laurienté e Thorstvedt. Di contro, però, le società solide che non devono usare i 15-20-30 milioni di paracadute per mettere qualche toppa ai bilanci sono sempre meno. Così la cadetteria sembra ormai l’ospedale per club agonizzanti: la Sampdoria è il caso limite, le difficoltà di Salernitana e Frosinone sono indicative, per tacere del grottesco dramma in cui versa il Brescia di Cellino.

Il risultato è un campionato di bassa qualità e sempre più difficile da vendere, al punto che si è reso necessario alzare da 10 a 14 i punti di distanza tra la terza e la quarta necessari alla cancellazione dei playoff. Anche il secondo verdetto pare scontato: il Pisa dovrà difendere il +7 sullo Spezia con ancora 15 punti in palio. Almeno c’è la lotta per evitare retrocessione e playout che coinvolge praticamente metà delle partecipanti, dalla 19esima all’11esima, dando per spacciato il Cosenza ultimo? Insomma... anche questa è l'emblema del crollo della competitività.