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Inter, mercato col botto: addio fair play finanziario, assalto a Di Maria e Nainngolan

La migliore notizia per l' Inter non è tanto il recupero dei 30 milioni necessario per chiudere il bilancio in pareggio come previsto dagli accordi con l' Uefa, quanto il modo in cui è stato raggiunto questo primo obiettivo estivo. Nello specifico, due aspetti confortano il futuro dell' Inter. Il primo: la convivenza tra Ausilio e Sabatini finora non è stata affatto forzata, anzi, potrebbe diventare un' inattesa sinergia di successo. Il secondo riguarda l' atteggiamento di Suning nella questione-Perisic: lo United, conoscendo gli obblighi dei nerazzurri, ha giocato al ribasso offrendo «solo» 30 milioni, così Suning ha invitato i dirigenti a realizzare plusvalenze alternative, ribadendo nel frattempo a Mourinho che il croato sarebbe stato ceduto al prezzo stabilito dall' Inter, ovvero 55 milioni. È un segnale di forza che inaugura una nuova era. Mentre Perisic potrebbe essere trattenuto con un rinnovo fino al 2022 a 4 milioni a stagione, rimangono sul mercato gli altri grandi esuberi - Murillo (lo Zenit ha chiesto informazioni), Brozovic (zero offerte finora) e Medel (il Boca non va oltre i 4 milioni) - ma al prezzo imposto dai nerazzurri: 16 milioni per il colombiano, 20 per il croato, 9 per il cileno. Eventuali sconti verranno concessi solo per Ranocchia, Biabiany, Santon e Nagatomo. È quindi riuscita, l' Inter, a rientrare nei parametri Uefa grazie a numerose, «piccole» uscite che hanno generato plusvalenze. La migliore riguarda Caprari, ceduto alla Samp per 15 milioni, quindi con un «segno positivo» a bilancio pari a 10,5 milioni. La cessione di Banega al Sivigilia per 9 milioni porta invece una plusvalenza di 6 milioni, quelle di Dimarco al Sion per 4 milioni, Miangue per 3,5 milioni al Cagliari (per entrambi l' Inter conserva il diritto di riacquisto a 10 milioni), Gravillon al Benevento ed Eguelfi all' Atalanta per 1,5 milioni ciascuno sono tutte plusvalenze «nette». Il totale è quindi 27 milioni, i 3 di scarto sono garantiti dall' operazione Bardi al Frosinone (l' obbligo di riscatto iscritto subito a bilancio) e dalla cessione del 19enne Bakayoko al Genoa (prevista nell' affare Pellegri-Salcedo). Da oggi l' Inter può dunque operare in entrata. Nella prossima settimana verranno ufficializzati Borja Valero (la Fiorentina ha precisato che «non è sul mercato» solo per proteggere la propria immagine) e Skriniar, poi si tornerà a parlare con il Nizza per Dalbert (su di lui anche l' Arsenal)prima di concentrarsi su 4 colpi: un centrale difensivo, un centrocampista, un esterno e una seconda punta. Per quanto riguarda il primo ruolo, il preferito è il 22enne Gimenez dell' Atletico Madrid, valutato 25 milioni, l' alternativa è Davinson Sanchez, 21enne colombiano dell' Ajax. In mediana l' obiettivo è Nainggolan: l' Inter ha fatto sapere che il belga è «un' idea concreta» per cui «verrà fatto un tentativo». Così come per Di Maria, che però deve accettare un ingaggio inferiore ai 9 milioni percepiti al Psg. La seconda punta, invece, è rimandata perché Spalletti vuole capire durante il ritiro a Riscone (dal 6 al 16 luglio) se è necessario un partner per Icardi. Sono le tappe logiche di un' Inter finalmente consapevole che solo con la programmazione si può costruire una grande squadra. di Claudio Savelli

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