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Casa di Montecarlo in vendita, Assunta Almirante: "Il cognato di Fini fa la bella vita con i soldi di An"

Eliana Giusto
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«Che delusione, quel Gianfranco Fini lì: prometteva tanto bene, lo abbiamo tanto sostenuto, gli abbiamo spianato la strada politica davanti, lo abbiamo voluto alla guida di Alleanza Nazionale. E adesso? Lo ricordano per quella benedetta casa a Montecarlo, che è diventata una bella fonte di quattrini, ma quattrini che dovevano andare al partito, mica a lui o alla sua bella famiglia!». Donna Assunta Almirante, vedova dello storico segretario del Movimento sociale italiano e mito portante della destra italiana, commenta il nuovo, inquietante capitolo della poco onorevole saga «Casa di Montecarlo» che vede come protagonisti l'ex segretario di An e ex presidente della Camera Ginafranco Fini, insieme ai fratelli Elisabetta e Giancarlo Tulliani, lei sua compagna, lui di fatto suo cognato. Il settimanale Oggi ha documentato il fatto che l'appartamento di Montecarlo al centro dello scandalo che nel 2010 colpì Fini è in vendita per 1,6 milioni di euro. A darsi da fare per la vendita, incontrando i possibili acquirenti, è lo stesso cognato di Fini, Giancarlo Tulliani. Il tutto rilanciato da Libero e ripreso da molti altri giornali e media. Donna Assunta, al telefono con Libero, si sfoga e commenta con ironia e anche un fondo di amarezza. Un appartamento lasciato in eredità, rivenduto a 300mila euro, e che ora finisce sul mercato immobiliare a un milione e seicentomila euro: una bella differenza da intascare. «Sì, parliamo di un mucchio di bei soldi. E senza doversi affannare troppo... Ah, povera contessa Colleoni, si rivolterà nella tomba. Una così brava persona, la contessa, amava alla follia mio marito Giorgio, e lui la stimava tanto. E quell'appartamento era un lascito per Alleanza Nazionale, per il partito, non certo per Fini. Lo sa che a mio marito hanno lasciato tanti beni in eredità, ma lui, appena ne riceveva l'avviso, chiamava subito il notaio perchè ogni cosa fosse accreditata al partito?». Si torna dunque a parlare di questa eredità senza pace di Anna Maria Colleoni, «grande benefattrice di An, appunto, ma soprattutto grande estimatrice di Giorgio». Una vicenda fatta di compravendite serrate, società anonime con sede negli esotici Caraibi, una girandola di personaggi, di cifre, di dichiarazioni, di colpi di scena. E alla fine si torna sempre lì, in boulevard Princesse Charlotte, 14. «Certo che l'ho vista, questa famosa casa di Montecarlo e se vuole che sia sincera, non mi è sembrata un granchè, però bisogna ricordare che si trova in una via centralissima, quindi questo ne accresce di certo il valore. E così quel simpatico giovanotto - ma sì, il signor Tulliani - grazie al suo solerte cognato, può permettersi di fare la bella vita, scorazzando per le strade di Montecarlo. Così va il mondo... Oggi le regole del gioco non valgono più per nessuno. Succedono cose che non erano neppure immabinabili, ai tempi di Giorgio Almirante e di tanti altri politici che oggi appaiono dei veri giganti, in confronto a quelli che abbiamo davanti». La vendita della casa alla società di St. Lucia (Caraibi, appunto) era avvenuta nel 2008 per 300 mila euro. Sulla differenza fra il prezzo allora pagato e il valore reale dell'appartamento -ricordiamo che ora sarebbe in vendita per ben un milione e seicentomila euro - è in corso una causa civile promossa da Francesco Storace, ex compagno di partito di Fini, e segretario nazionale della Destra e vice presidente del Consiglio regionale del Lazio. di Caterina Maniaci

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