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"Il governo? Ho un'idea...". Berlusconi, l'ultima speranza per non farsi fregare dal M5s

Cristina Agostini
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«Abbiamo le nostre idee su come potrebbe esser risolta la questione urgente del governo del Paese. Ma non è questo il momento per esporle». Silvio Berlusconi è didascalico. Forza Italia affronta il giro di consultazioni con il presidente Elisabetta Alberti Casellati in solitaria. Dunque il Cavaliere non ha l'esigenza di sgomitare per prendersi la scena, come è successo al Quirinale la scorsa settimana. Silvio non fa il mimo, non fa il suggeritore. Oggi sarà nuovamente a Palazzo Giustiniani per un secondo giro di incontri. Leggi anche: "Salvini? Così perderà credibilità e soprattutto voti". Vittorio Feltri, la parola definitiva sul "tradimento" «Dovevo andare in Molise per la campagna elettorale, ma sarò qui presente», assicura l'ex premier. L'unica novità prevista per la giornata è la partecipazione di Matteo Salvini, che ieri ha dato buca perché era in Sicilia a comiziare. Quanto al resto, l'esplorazione del presidente del Senato dovrebbe concludersi senza acuti. «Di Maio ha mantenuto la sua posizione di sempre», ha riferito Berlusconi, «quella di non accettare la possibilità di un accordo con il centrodestra nella sua universalità». I partiti che lo compongono sono tre, ma «ci ha detto che siamo una coalizione artificiale». Non è la realtà, spiega Silvio, «siamo insieme da molti anni, partecipiamo insieme alle elezioni, governiamo in diverse Regioni, abbiamo siglato lo stesso programma e 172 parlamentari sono stati eletti nell'uninominale con il voto dei nostri elettori. Quindi la coalizione non può essere definita artificiale». Berlusconi ha voluto precisare che «da parte nostra non sono mai stati messi dei veti nei confronti di nessuno, i veti li abbiamo subiti». Siamo quasi al giro di boa. Il Quirinale la prossima settimana incaricherà Roberto Fico per un analogo giro esplorativo. In quella occasione saranno i Cinquestelle i protagonisti della scena. Toccherà ai grillini convincere il Partito democratico a coalizzarsi, dal momento che Salvini non intende sganciarsi dall'alleanza con Berlusconi. Dovesse cadere nel vuoto anche quel tentativo, allora Sergio Mattarella non avrebbe alternativa che prendere atto del fallimento dei due partiti vincitori delle elezioni. A quel punto spetterebbe al Quirinale rompere lo stallo suggerendo una soluzione. Ed è questo l'approdo in cui spera Berlusconi. L'idea che dice di avere ma preferisce non condividere al momento: il governo del presidente. Una soluzione che permetterebbe a Forza Italia di essere coinvolta, bypassando il veto grillino. di Salvatore Dama

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