Mi chiama Betti Soldati, importante ufficio stampa della tv, per un'intervista a uno dei suoi protagonisti, e dopo un po', giusto per un saluto rapido, unisce alla nostra telefonata anche il numero di Maria De Filippi, di cui Betti cura la comunicazione per le sue trasmissioni, da «Uomini e donne» a «C'è posta per te», da «Amici», a «Tu si que vales». Ci conosciamo da sempre, visto che lei è di Pavia, e io sono legato all'Oltrepò Pavese (mio padre era di Pometo e faceva vino e grano, mentre lei e il fratello producono un vino, proprio vicino al "mio" paese). Così abbiamo parlato anche della famiglia dei Ravizza, i patron di Annabella, i tre fratelli Sima, Gegio e Dado, miei amici da sempre. Maria ha anche letto il libro sulla vita del loro papà, Giuliano Ravizza, che adoravo, che parlava anche del suo rapimento e che ho scritto per lui nel 1990, quando ero agli esordi. Ed è partita un'intervista che non è proprio per niente un'intervista.
Uomini e Donne, per Gemma Galgani si mette male: "Deve tacere, non mi è mai piaciuta". A sorpresa, chi la brutalizza
Gemma Galgani ha una nuova rivale in amore a Uomini e Donne, il programma di Maria De Filippi su Canale 5: si chiama Val...È solo una telefonata tra quasi compaesani sul filo dei ricordi, non è l'incontro tra il giornalista e la superstar Tv che macina ascolti, ma tra il ragazzo che ero e la ragazza che era lei, quando a Pavia non era "La De Filippi", ma era semplicemente "La Tata", così la chiamavano e la ricordano quando era una studentessa e girava per Pavia con il suo vespino bianco. La Tata. Maria, sai che io di quei tempi ho uno scoop pazzesco su di te? «Quale?». So che al liceo hai avuto un filarino con Riccardo Ravizza, il figlio di Giuliano, che a Pavia tutti chiamano Dado. «È vero, Dado, cavolo se me lo ricordo, ero innamorata pazza, la sua poi era una famiglia stupenda. Suo padre Giuliano Ravizza con la pellicceria Annabella aveva avuto un successo pazzesco, ma nessuno in casa, dai genitori ai tre figli, se la tirava, anzi, il massimo che facevano era di organizzare una tombolata a Natale in un ristorantino con tutti gli amici». Era un bel ragazzo. «Certo. Io avevo 14 anni, ero al liceo classico, lui allo scientifico, ne aveva 16. Ci si incontrava nella piazza dell'Università, sotto le torri. E com' è oggi?». È un bell'uomo di 60 anni, ma sembra più giovane, in forma, sposato con Lavinia, una dottoressa, e con figli bellissimi. «Mi ricordo ancora il nostro bacio». Dove? «Eravamo partiti in gita con la scuola per andare a sciare quattro giorni a Molveno, in Trentino, tutti in pullman». Dado mi ricorda che stava sempre male, soffriva il pullman. Ogni tanto l'autista si fermava e spiegava a tutti con voce rassegnata: «Ravizza vomita!». Tutti lo prendevano in giro. «Ma quella volta stava bene». Classico bacio in fondo al pullman sul divanetto dove ci si infrattava? «Certo, che tenerezza». Infinita tenerezza. E poi? «Vuoi sapere che cosa ha fatto?». Dimmi. «Mi ha mollata lui! Ci sono rimasta malissimo». Non era amore, se lo fosse stato magari oggi sareste stati sposati e magari tu saresti diventata una stilista come Sima, la sorella di Dado. «Chissà, non è detto, magari sarei stata comunque felice».