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Tasse, il rapper Emis Killa fuori controllo: "Lo Stato..."

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Emis Killa

Francesco Fredella
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Emis Killa nero. Anzi nerissimo. Furibondo. Il motivo? Le tasse, che fanno storcere il naso a tutti. Ma si devono pagare. Il rapper 32enne ha cinguettato contro lo Stato italiano per le imposte, che a suo dire non sarebbero eque. "Ogni anno in questo periodo si pagano le tasse e mi ricordo di quanto questo Paese sia governato da dei ladri. Lo Stato è mio socio al 50% (anche più) e in cambio mi offre un panino di me***. A me e a tutti voi. Prima o poi mi levo dal ca***. Giuro su mia madre”, scrive il rapper. "Stai dando a chi ha di meno: sanità gratis, scuole gratis etc. Basta lamentarsi, soprattutto da parte di chi ha di più”, continua a cinguettare. "Questo deve essere uno di quelli che non fanno un ca***".

 

 

Poi il rapper entra a gamba tesa sull'argomento sicurezza. Emis Killa parla di Riccione, una delle capitali del divertimento fino a pochi anni fa, meta preferita dai giovani. “Tanto per rimanere in tema - scrive su Twitter -, Riccione è diventata Marsiglia comunque. Una volta i giovani andavamo li a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le 18:00 se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare. Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono”. Non è la prima volta che il rapper finisca nel vortice delle polemiche. Stavolta, però, accarezza un tema tanto caro agli italiani: le tasse. E in campagna elettorale, che adesso entra nel vivo, tutto diventa rovente.

 

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