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Immigrati, il nuovo sistema per portarli in Italia: la "nave madre" traina un barcone che sembra vuoto

Matteo Legnani
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L'operazione risale allo scorso 22 novembre ed è stata messa a segno dalla Guardia di Finanza coordinata dalla procura di Agrigento, la stessa che aveva indagato un ministro dell'Interno Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti. Un aereo-pattuglia si è imbattuto in un peschereccio che a poche miglia dall'isola di Lampedusa stava trainando un barcone all'apparenza vuoto. Il velivolo, tra quelli impegnati in Frontex, segue dall'alto e nota che a un certo punto la "nave madre" sgancia il barcone lasciandolo alla deriva, insospettendo l'equipaggio dell'aereo che allerta la Guardia di Finanza che si lancia all'inseguimento del presunto peschereccio. L'imbarcazione viene braccata quando è ancora in acque internazionali, ma a sole 20 miglia dalle acque tunisine e 40 da quelle libiche: a bordo sei uomini che vengono arrestati con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: cioè come scafisti. A bordo del barcone che era stato lasciato alla deriva non lontano da Lampedusa, le Fiamme gialle scoprono infatti 68 migranti, che erano stati stipati nella parte più bassa dell'imbarcazione, ovvero nella stiva: una specie di doppiofondo grazie al quale gli immigrati erano del tutto invisibili dal cielo. Grazie ad un piccolo motore, il barchino riesce ad avere autonomia necessaria a raggiungere le coste. Leggi anche: Immigrati, la vittoria finale di Salvini sulle Ong: la Guardia costiera libica ne riporta in Africa 100

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