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La rivelazione di Zapatero: nel 2011 Sarkozy voleva far fallire l'Italia

Il presidente francese al G-20 di Cannes propone di far intervenire l'Fmi nel Belpaese. Un modo, insomma, per farci fare la fine della Grecia

Roberto Procaccini
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C'era un asse tra Francia e Germania per far fallire l'Italia. Nel vertice G-20 di Cannes del novembre 2011 (quello preceduto dai sorrisetti sull'allora premier italiano Silvio Berlusconi tra Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel), il presidente francese propose di far intervenire il Fondo Monetario Internazionale per mettere a posto l'economia del Belpaese. In pratica, un modo per avviarne le procedure di fallimento. A bloccare il marito di Carla Bruni è stato il presidente della Commissione Europea, Manuel Barroso, con un ragionamento sintetizzabile in questo modo: l'Italia è disastrata e sotto attacco degli speculatori, ma ce la può fare da sola; se interviene l'Fmi, gli investitori si ritirano e finisce male l'intera eurozona. Falso amico - A rilevare il retroscena è l'ex premier spagnolo Rodrigo Zapatero, nel suo libro "el Dilema". Il leader socialista racconta di un Sarkozy baldanzoso, che conta sull'appoggio della sua ex ministra Christine Lagarde (nel frattempo a capa del Fondo Monetario Internazionale) per imporre la propria linea. E che può fidare sull'amica Merkel (che avanza una proposta simile per la Spagna, ma ora dice attraverso il suo portavoce "di non ricordare i particolari di quel G-20"). Lo stesso Sarkozy che si era detta più volte vicino al governo italiano e al suo premier Berlusconi, insomma, era pronto a farci fare anticipatamente (e immotivatamente) la fine della Grecia. Fosse per lui, ora saremmo pre-falliti e senza il becco di indipendenza politica.

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