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Vaccini, l'infermiera denunciata a Villorba: "Cosa somministrava ai suoi pazienti", orrore italiano

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Richiesto l'intervento dei carabinieri al centro vaccinale di Villorba, in Veneto. Alcuni pazienti hanno infatti denunciato un'infermiera, che avrebbe solo finto di iniettare dosi di vaccino contro il coronavirus mentre in realtà le gettava nel cestino. Nel pomeriggio di ieri, giovedì 2 settembre, gli agenti della squadra mobile sono intervenuti all'ex Maber per sequestrare i bidoncini di siringhe utilizzate dalla donna che è stata accompagnata in Questura per essere interrogata. Al momento l'infermiera è sottoposta alle indagini avviate dalla Procura di Treviso e dovrà rispondere per falso ideologico e omissione d'atti d'ufficio

 

 

Non è la prima volta che accadono simili eventi. Qualche mese fa è finita al centro di un'indagine analoga un'infermiera, accusata da un carabiniere in forza alla stazione di Roncade di non avergli inoculato il vaccino. Effettivamente stando ai test si è scoperto che il militare non era stato vaccinato, ma la Procura ha optato comunque per l'archiviazione. Non è andata meglio a un altro medico che nel luglio scorso ha tentato al centro vaccinale di Godega - è questa l'accusa - di ottenere il green pass offrendo cento euro ad un'impiegata interinale addetta a stilare i certificati vaccinali.

 

 

Anche la Germania ha dovuto fare i conti con i sanitari no-vax. Nel centro vaccinale di Friesland, sul Mare del Nord, 8.600 vaccini sono stati sostituiti da soluzioni saline. Tutto per mano di un'infermeria della Croce Rossa attiva per mesi nel centro vaccinale. La donna, una fervente no-vax, era già al centro dell'attenzione dopo il caso di sei iniezioni di soluzione salina scoppiato lo scorso aprile. In quel momento l'infermiera si era giustificata spiegando di aver voluto celare la rottura accidentale di una fiala di Biontech/Pfizer, sufficiente, appunto, per preparare sei punture.

 

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