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Salone del Libro, bocciati i violenti e gli scrittori piagnoni

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Finalmente capisco la differenza tra temperatura reale e temperatura percepita, la sensazione di sentire più freddo o più caldo rispetto ai gradi segnati dal termometro, per via dell’umidità o di qualche altro fattore. Qui al Salone del libro di Torino è infatti palpabile la differenza tra il dentro e il fuori, tra ciò che accade davvero e ciò che ti vogliono far credere. Sabato pomeriggio, mentre i manifestanti pro Palestina cercavano invano di forzare il blocco per entrare di prepotenza all’interno del Lingotto, con conseguenze caotiche e rischio per l’incolumità altrui facilmente immaginabili, all’interno tanti cittadini che avevano pagato il biglietto passeggiavano tra gli stand a comprare libri, in coda per ascoltare l’autore preferito o per il firmacopie. (...)

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