"Mia moglie vorrà di certo riabbracciarlo. Non ci si può fidare di personaggi di quel tipo lì, certi così ci nascono": a dirlo Marco Montanari, patrigno di Andrea Cavallari, il 26enne modenese condannato per la strage di Corinaldo ed evaso durante un permesso per la laurea dal carcere bolognese di Dozza. Il giovane è stato rintracciato e arrestato giovedì 17 luglio in un albergo a Lloret del Mar, sulla costa catalana.
Parlando del momento della laurea, Montanari al Corriere della Sera ha detto: "A tavola si scherzava e si rideva. Eravamo felici e contenti. A fine pranzo ci ha detto che sarebbe andato dalla sua morosa, così ha detto lui. Siamo saliti tutti sull’auto di un suo amico sui 35 anni, arrivato poi, che io non conoscevo e che ci ha portato all’autostazione dove avevo parcheggiato l’auto. A questo punto ci siamo salutati. Alle 19 mi hanno chiamato dal carcere: 'Andrea non è rientrato'. Siamo rimasti così tutti... Inimmaginabile".
Andrea Cavallari, come si faceva chiamare in fuga: il nome assurdo
Come è riuscito a fuggire Andrea Cavallari? Il 26enne, condannato per la strage di Corinaldo, è evaso...Il 26enne, tra l'altro, è scappato con il regalo di laurea, "credo 300 euro", ha spiegato il patrigno. Che poi ha sottolineato come già dall'infanzia ci fosse qualche segnale: "Rubava, imbrogliava, cose molto strane. Furti sin da piccolo, da quando aveva 10 o 12 anni". Per un periodo di tempo, Montanari aveva provato a farlo lavorare nel suo negozio, ma non era andata bene. "Era ingestibile. Ebbi subito dei problemi, litigò e insultò un cliente, si comportò da maleducato. Dopo mezz'ora gli dissi: 'non puoi stare qui'. E finì lì", ha raccontato.