Il caso di Chiara Poggi, la giovane uccisa il 13 agosto 2007 nella sua villetta di Garlasco, torna sotto i riflettori con nuovi rilievi sulle impronte digitali repertate all'epoca dei fatti. Andrea Sempio, 37enne amico della vittima e oggi unico indagato, vede rafforzarsi la sua posizione difensiva grazie alle analisi condotte dal perito Giovanni Di Censo nell'ambito di un incidente probatorio disposto dalla gip Daniela Garlaschelli.L'obiettivo era chiaro: riesaminare una cinquantina di impronte prelevate su fogli di acetato dai carabinieri nel 2007, poi distrutti nel vano tentativo di estrarre DNA.
Tra le tracce utili, solo due all'esterno della casa: una sulla porta d'ingresso, attribuita a un carabiniere intervenuto sulla scena; l'altra sul portone del garage, riconducibile a Marco Poggi, fratello di Chiara. All'interno, sei impronte su una confezione di cereali e su un sacchetto della spazzatura risultano esclusivamente della vittima. Nessuna, né dentro né fuori, porta la firma di Andrea Sempio. Questi esiti escludono la presenza del 37enne sulla scena del delitto attraverso impronte digitali, nonostante l'accusa punti sul suo DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara.
Garlasco, il giudice che assolse Stasi: "Meglio un colpevole fuori"
"Dire che è meglio avere un colpevole fuori, che rischiare di avere un innocente dentro, lo capisce chiunque...I legali di Sempio mantengono un profilo basso: "Non abbiamo mai dato peso alle indiscrezioni, né oggi cantiamo vittoria. È un atto processuale, non un'ipotesi". La strada giudiziaria resta in salita, ma le nuove perizie rappresentano un tassello importante per chi sostiene l'innocenza di Sempio, aprendo interrogativi su eventuali presenze alternative mai indagate a fondo.




