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Flavio Briatore, il "pizzino" sul coronavirus: "Giocano con la paura della gente, una porcheria". Le cifre che lo scatenano

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“Giocare con la paura della gente è una porcheria”. Così Flavio Briatore è tornato a parlare dell’emergenza coronavirus, pubblicando sui social un pizzino scritto a mano in cui ha messo a confronto il bollettino dell’8 ottobre con quello del 23 marzo, quando l’Italia era nel pieno della pandemia. Allora il numero di contagi giornalieri era simile (4.789 contro i 4.458 di ieri), mentre erano profondamente diversi i dati relativi ai decessi (601 a 22), alle terapie intensive (3.204 a 358) ed alla percentuale di tamponi positivi (28 a 3,5). Su quest’ultimi c’è però una differenza importante da sottolineare: a marzo i test erano pochissimi (17mila il 23 marzo) perché in pratica li si faceva solo a chi arrivava in ospedale, mentre adesso si analizzano tutte le persone venute a contatto con un positivo. Briatore si è lamentato del fatto che non si fanno mai le percentuali nei bollettini e soprattutto nei confronti con la primavera, però non va commesso l’errore di sottovalutare una seconda ondata che per ora appare sotto controllo ma che potrebbe comunque far sprofondare l’Italia in un incubo simile a quello che stanno vivendo attualmente paesi europei come Francia e Spagna. 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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