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Tagadà, Peter Gomez picchia durissimo contro Sabino Cassese: "Ma il buonsenso? Ecco chi mi ricorda", volano gli stracci

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Nonostante l'arrivo di Mario Draghi al governo, si continua a ricorrere ai tanto criticati dpcm come strumento per varare le misure contro il Covid. Proprio come faceva in precedenza Giuseppe Conte. Ecco allora che in difesa dell'avvocato del popolo arriva Peter Gomez che, ospite di Tiziana Panella a Tagadà, si è scagliato contro Sabino Cassese: "Lui era il portabandiera del fatto che il dpcm fosse un vulnus alla democrazia, per dirla con le parole di Matteo Renzi".

 

 

 

"Io me ne assumo la responsabilità, ma penso che Sabino Cassese - che sicuramente è un grande studioso e costituzionalista - si sia comportato come il don Ferrante del Manzoni", ha continuato il direttore del fattoquotidiano.it, facendo riferimento a un personaggio de I Promessi Sposi, uno studioso che "negava la possibilità dell'esistenza della pandemia da peste bubbonica avendo studiato una serie di testi". Vista la fretta con la quale vanno presi i provvedimenti per contrastare il virus, secondo il giornalista non c'è uno strumento più efficace del dpcm.

 

 

 

"Noi siamo in balia del virus e ci vogliono dei provvedimenti che vanno presi ad horas. Allora il decreto legge è bellissimo, ma va convertito in legge. Io non credo che in questo Paese si sia mai rischiata la dittatura, né prima né ora. Le parole hanno un peso, un po' di buonsenso", ha spiegato Gomez. Che poi ha sottolineato l'unica differenza, a suo dire, tra questo esecutivo e quello precedente: "Avere nel governo Lega e Forza Italia fa sì che le regioni non facciano quel casino che facevano prima tutte le volte che bisognava prendere un provvedimento. Per il resto si va avanti come prima perché il nemico è il virus".

 

 

 

 

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