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Matteo Bassetti, massacro per Massimo Galli (senza citarlo): "Quattro settimane fa gli insulti. Ora spariti senza neppure..."

 Matteo Bassetti

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Matteo Bassetti si è tolto il più classico dei sassolini dalle scarpe, e a ragion veduta. Per settimane ha dovuto sopportare gli attacchi di alcuni colleghi che erano molto più catastrofisti di lui sulla situazione epidemiologica dell’Italia. Su tutti Massimo Galli che, dopo aver dichiarato in tutte le trasmissioni televisive che il rischio di Mario Draghi sulle riaperture del 26 aprile era “calcolato male”, ha deciso di imporsi un “silenzio stampa” di almeno quindici giorni. Al suo posto a Cartabianca è quindi stato chiamato Bassetti, che ora ha rifilato una bella stoccata ai “catastrofisti” delle scorse settimane. 

 

 

Per fortuna sono spariti dai radar - ha dichiarato all’Adnkronos Salute - sembrano passati anni ma sono trascorse solo quattro settimane da quando mi sono preso gli insulti da alcuni colleghi, che dicevano che io sto sempre in televisione e non vado in reparto. Io invece ci vivo in reparto e proprio per questo ho detto alcune cose. Ho visto prima di altri cosa stava succedendo a fine aprile, quando il peso del lavoro nei reparti Covid si riduceva”. Il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino di Genova ci ha tenuto a sottolineare di non aver mai fatto l’indovino: “Ho visto i ricoveri nel mio reparto, nella mia Regione e in Italia e quello che accadeva con le vaccinazioni degli over 70 e 80”. 

 

 

Di conseguenza ha ritenuto “ampiamente prevedibile” che succedesse quello che stiamo vivendo adesso: “Vedo che altri hanno cambiato atteggiamento ma non ammettono di essersi sbagliati. Sono solo spariti dicendo che non parlano più. Io quando ho sbagliato le previsioni l’ho ammesso, non c’è nulla di male. Quello che vorrei - ha concluso Bassetti - è che al ministero della Salute, dove c’è stato sempre un ‘monocolore’ dal punto di vista delle idee scientifiche, si prendessero in considerazione altre voci autorevoli”. 

 

 

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