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Joe Biden, lo scandalo-Nina Jankowicz: perché questa ragazza può affondare il presidente

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Come lotta, Marco Travaglio. Il tutto nel suo fondo sul Fatto Quotidiano di domenica primo maggio, dal titolo "i liberalputiniani". Nel mirino del direttore ci finisce, tra gli altri, anche Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti contro cui Travaglio mena fendenti da che guerra su, addossandogliene parte della responsabilità ma, soprattutto, sostenendo - probabilmente a ragion veduta - che Biden, di mettere fine al conflitto, non ci pensi neppure.

 

E così ecco che Travaglio parte in quarta: "Tra gli effetti collaterali della guerra, c'è quello di mostrarci quanto sono liberali i 'liberali'. Il campione mondiale Joe Biden, stretta la mano all'ultimo fantasma, crea un 'Consiglio per il controllo della disinformazione' e lo affida a una giovane supporter, Nina Jankowicz, che ha appena difeso suo figlio Hunter mettendo in dubbio lo scandalo (vero) sui suoi affari con laboratori di armi biologiche in Ucraina", spiega Travaglio tratteggiando quello che sembra in tutto e per tutto uno scandalo. "Non è uno scherzo o una fake news ispirata dal ministero della Verità orwelliano: è tutto vero", riprende e rimarca.

 

Dunque, nella sua digressione, Travaglio aggiunge: "Del resto il presidente uscente e capo dell'opposizione Trump, da quando ha perso le elezioni, è stato cancellato dai social dagli stessi liberali che ora strillano perché Musk compra Twitter. Va peggio ad Assange, che sta per essere consegnato in ceppi da una culla delle libertà (Uk) all'altra (Usa) per essere condannato fino a 150 anni di carcere per pubblicazione di documenti veri", conclude Travaglio la parte introduttiva del suo fondo.

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