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L'aria che tira, Bertinotti: "Sta per esplodere la rivolta", Italia nel caos

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A L'aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La7, ecco ospite in collegamento Fausto Bertinotti, ormai fuori dai giochi politici ma col cuore sempre ben saldo a sinistra. Si parla delle elezioni dei presidenti di Camera e Senato, rispettivamente di Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Nomi contro cui Bertinotti spara ad alzo zero.

 

"Si potrebbe dire che non abbiamo che lacrime da piangere. Certo una cattiva campagna elettorale non lasciava presagire granché di meglio, ma così è andata persino peggio", sentenzia subito. Dunque, aggiunge: "Vorrei ricordare la distanza abissale della politica dal dramma quotidiano che vive ogni giorno molta gente comune. Una crisi sociale devastante e con aree del paese prossime alla rivolta, non per ragioni politiche, ma perché non ce la fa più, perché c'è un problema di sopravvivenza", rimarca. Condivisibile, anche se non si capisce cosa c'entrino le rivolte con La Russa e Fontana.

 

Dunque, Bertinotti riprende: "Secondo problema, la rappresentanza politica. Io butterei subito nel cestino il termine divisivo, perché è un termine nobile della politica, solo i sistemi autoritari possono pensare all'omologazione. Non si può eccepire sul divisivo, ma bisogna riflettere su quale sia il tema su cui divide, da cosa ci sta separando. E temo che ci stia separando dalla Costituzione repubblicana", conclude sparandola grossissima. Già, con La Russa e Fontana ci allontaniamo dall'essere una repubblica. Il tutto, va da sé, secondo Bertinotti.

Fausto Bertinotti, qui il video dell'intervento a L'aria che tira

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