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Fazio, "cosa mi ha urlato per strada. Ora...": sfogo durissimo, con chi ce l'ha

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"Non so chi fosse. Un signore in auto allo scattare del semaforo mentre io invece aspettavo il verde per attraversare la strada, si è sentito in obbligo di gridarmi con malcelata veemenza: 'Portateli a casa tua i migranti!'": uno sfogo durissimo quello a cui Fabio Fazio si è lasciato andare nella sua rubrica sul settimanale Oggi. "Era un po’ che non succedeva - ha proseguito il conduttore di Che tempo che fa -. ‘Portateli a casa tua‘ è complementare al più abusato ‘aiutiamoli a casa loro‘ che ormai è diventato quasi un luogo comune".

 

 

 

Fazio, poi, ha fatto una riflessione: "Vorrei dire a quel signore che chiameremo con un nome di fantasia, Gianpirla, che la mia casa così come la sua è assolutamente la stessa. È l’Italia. Gianpirla si deve rassegnare: siamo vicini di casa. I cittadini possono giustamente definire ‘casa’ il proprio Paese e devono sentirsi legittimamente nella posizione di poterne disporre sentendola propria. La casa è il luogo nel quale custodiamo i nostri principi morali, in cui cresciamo, in cui costruiamo felicità e armonia”.

 

 

 

Continuando a parlare di immigrazione, il giornalista ha aggiunto: "Considerarla un fatto privato da risolvere all’interno del proprio appartamento o, per meglio dire, da tenere fuori dal proprio appartamento, è semplicemente senza senso e senza buonsenso. Come era prevedibile di fronte a problemi contingenti di difficile soluzione, si cercano argomenti identitari attorno ai quali raccogliere consenso. Non importa a quale prezzo, con quali mezzi e con quale linguaggio".

 

 

 

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