Fernandez, il libro scabroso del cardinale "Tucho"

Fernandez, il prefetto del dicastero della Dottrina della Fede nel 1995 ha scritto un saggio sul bacio: “Guariscimi con la tua bocca”
di Andrea Morigigiovedì 1 maggio 2025
Fernandez, il libro scabroso del cardinale "Tucho"
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Come requisito minimo bisognerebbe dare ascolto allo Spirito Santo, se proprio si vuol diventare il Vicario di Cristo. Ma l’argentino Víctor Manuel “Tucho” Fernández, prefetto del dicastero della Dottrina della Fede dal luglio del 2023, sembra avere le orecchie tappate. O almeno non ha dato credito agli studi scientifici che hanno messo alla prova gli scritti di Maria Valtorta sulla vita di Gesù. Migliaia di pagine, raccolte principalmente nel Poema dell’Uomo-Dio, pubblicato per la prima volta nel 1956 e in seguito col titolo L’Evangelo come mi è stato rivelato.

Lo sanno tutti che la Parola di Dio non ha bisogno di aggiunte e, dopo la morte dell’ultimo apostolo, la rivelazione si è conclusa. Questo non ha impedito a Gesù Cristo di manifestarsi, nel corso dei secoli successivi, con le apparizioni “private” del Sacro Cuore e della Divina Misericordia, culti entrambi particolarmente cari a Papa Francesco di felice memoria. E nemmeno la Madonna è rimasta in silenzio a Lourdes e a Fatima, per dire soltanto di alcuni messaggi riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa cattolica.

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Poi, alcuni individui hanno sperimentato forme di comunicazione mistica. Talvolta, si tratta perfino di inganni preternaturali. In ogni caso, s’impone una verifica anche scientifica. Le analisi di Liberato De Caro, fisico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, di Emilio Matricciani, ingegnere, professore del Politecnico di Milano, di Fernando La Greca, professore di storia romana all’Università di Salerno, hanno passato al vaglio i contenuti delle circa 15mila pagine scritte a mano dalla Valtorta per capire «se si trattasse di descrizioni frutto soltanto di fantasia narrativa oppure di dati cronologici e storici coerenti, compatibili con il periodo storico in cui Gesù visse in Terra Santa, come se fossero stati annotati da un’attenta osservatrice presente agli avvenimenti accaduti circa duemila anni fa». Così «l’analisi storico-astronomica ha indicato che, sorprendentemente, è la seconda ipotesi a essere confermata, senza l’emergere di nessuna incongruenza cronologica», spiega De Caro a Libero, e questo ha permesso di «determinare una precisa cronologia per tutti gli avvenimenti descritti nei Vangeli, illustrati con una tale ricchezza di dettagli da permettere di integrare gli avvenimenti dei Sinottici con quelli del Vangelo di Giovanni in un quadro cronologico coerente, superando una serie di annosi problemi di compatibilità tra le differenti redazioni dei quattro evangelisti».

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Forse il cardinale non aveva ancora approfondito l’argomento quando, il 22 febbraio scorso, l’ex Sant’Uffizio ha rilasciato una dichiarazione in cui «si ribadisce che presunte “visioni”, “rivelazioni” e “comunicazioni” contenute negli scritti di Maria Valtorta, o comunque ad essi attribuite, non possono essere ritenute di origine soprannaturale, ma devono essere considerate semplicemente forme letterarie di cui si è servita l’Autrice per narrare, a modo suo, la vita di Gesù Cristo». Il suo concetto di ispirazione è diverso. Lo hanno soprannominato “Tucho besame mucho” da quando nel 1995 ha dato alle stampe il volumetto Guariscimi con la tua bocca. L’arte del bacio, testo pensato per aiutare la gente a baciare meglio. Nulla di autobiografico, afferma l’autore, che sostiene di essersi basato su esperienze altrui o su altri libri. Comunque non lo hanno messo nell’indice dei libri proibiti e non è stato di ostacolo alla sua carriera ecclesiastica. In fondo compirà 63 anni a luglio. Può attendere un altro conclave o due, prima di pensare alla talare bianca. Così, nel frattempo, avrà l’opportunità di leggersi meglio le opere della Valtorta.

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