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Giovanni Floris, l'affondo di Mollicone: "A DiMartedì un processo di stampo sovietico"

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mercoledì 12 novembre 2025
Giovanni Floris, l'affondo di Mollicone: "A DiMartedì un processo di stampo sovietico"

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"Ieri sera a DiMartedì abbiamo assistito a un processo di stampo sovietico in contumacia contro gli esponenti della maggioranza, il sottoscritto e i rappresentanti delle associazioni di rievocazione storica. Il conduttore Floris ha dimostrato un'arroganza, un razzismo culturale e un'ignoranza nel merito": Lo denuncia il Presidente della Commissione cultura e editoria della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d'Italia Federico Mollicone, sulla trasmissione di ieri sera del programma DiMartedì, condotto da Giovanni Floris, su La7.

"Il 'giornalista' non sa, o finge di non sapere - ha detto Mollicone - che in Italia esiste, da più di un anno, una legge - la 152 del 2024, di cui sono primo firmatario, e che è stata approvata da tutto il Parlamento, opposizioni comprese, ma lui non lo sa - che riconosce la rievocazione storica quale componente fondamentale del patrimonio immateriale nonché come politica di valorizzazione dei beni culturali. Ma, ancora più grave, è non sapere, o fingere di non sapere, che i gladiatori davanti al Colosseo sono abusivi, rappresentano un fenomeno criminogeno e, di certo, non prendono neanche un centesimo dal Governo".

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"Ha denigrato tutti coloro che - e sono più di 1500 in tutta Italia tra Comuni, di centrodestra e centrosinistra, e associazioni - fanno attività di rievocazione, con passione e competenza, producendo turismo destagionalizzato, economia locale e valorizzazione dei beni culturali, come risulta dal portale che lui e la sua redazione non hanno consultato. Floris, - ha attaccato ancora Mollicone- invece di documentarsi e approfondire, ha preferito sparare a zero contro uno dei rappresentanti più autentici, popolari e 'pasoliniani' - autore di cui la sinistra si vanta di leggere i libri e apprezzare i film - delle associazioni delle rievocazioni storiche in Europa, facendogli, persino, il verso. È l'ennesima dimostrazione che la sinistra - incattivita dalle sconfitte elettorali che non ha ancora elaborato - odia la cultura popolare - ma anche alta - come la rievocazione storica, che riempie le piazze ei musei riscuotendo grande successo in Italia e in tutta Europa.

"Consigliamo a Floris - ha concluso Mollicone, primo firmatario della legge 152/2024 sulla rievocazione storica-di documentarsi, di trasmettere le immagini reali con migliaia di persone che partecipano agli eventi di rievocazione e di non limitarsi a un'intervista ripresa in conferenza stampa o, come ha fatto Report, estorta in un piccolo evento a porte chiuse. Sarà mia cura mandargli la legge 152 del 2024, insieme a una camicia button down che gli farà fare una bellissima figura nei circoli radical chic di New York".

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