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Renzi: "Grillo va sfidato, niente baratti con lui"

Matteo Renzi

Il sindaco di Firenze: "Non faccio il premier. E non pugnalo alle spalle Bersani. D'Alema? Propone schemi che hanno già fallito in passato"

Andrea Tempestini
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Il rottamatore, quattro giorni dopo il voto, rompe il silenzio. Matteo Renzi, come sempre, parla chiaro: "Alle urne il centrosinistra ha perso. La vittoria numerica alla Camera non è sufficiente, e lo sappiamo". Poi la reprimenda ai vertici del Pd: "Non si dica che gli italiani si sono fatti abbindolare e che non hanno capito. Gli italiani capiscono benissimo i politici. Casomai non sempre accade il contrario". Rottamatore alla riscossa, insomma. Coltellata a D'Alema - Ma il bersaglio "Maximo" di Renzi è Massimo D'Alema: "Pensiamo di uscirne vivi offrendo a Grillo la Camera e a Berlusconi il Senato, secondo gli schemi che hanno già fallito in passato?". Così il sindaco di Firenze sulla proposta avanzata da Baffino in un'intervista al Corriere della Sera. Poi Renzi spiega la sua linea, che in parte ricalca quella di Pier Luigi Bersani: "Trovo sbagliato e dannoso inseguire Beppe Grillo sul suo terreno, quello delle dichiarazioni ad effetto. Quello della frase di tutti i giorni. Tanto lui cambia idea su tutto, la storia di questi ultimi 30 anni lo dimostra. Grillo non va rincorso, va sfidato. Sulle cose di cui parla, spesso senza conoscerle". Il rottamatore è chiaro: "La nostra priorità è rimettersi in sintonia con gli italiani, non giocare al compro-baratto e vendendo seggi ai grillini". Quindi il programma: "Togliere il finanziamento pubblico ai partiti, subito, come primo atto del nuovo Parlamento, con efficacia immediata sarebbe come dire ai cittadini: "Non farò il premier" - Poi la smentita all'ipotesi (e al virgolettato) riportato dal Corriere della Sera, secondo il quale Renzi è pronto ad essere il premier di una nuova strana maggioranza: "Ciò che volevo per l'Italia l'ho detto nelle primarie. Ho perso. Adesso faccio il sindaco", ha spiegato, tranchant, su Facebook. E ancora: "Adesso leggo incredibili interpretazioni, ricostruzioni, commenti. Ho evitato di fare dichiarazioni dopo il voto perché non volevo finire nel festival di chi la spara più grossa e nei pastoni degli addetti ai lavori". Infine una battuta in favore di Bersani: "Sono stato leale per tutta la campagna elettorale non per convenienza, ma perché è giusto rispettare i risultati. Quelli che sono stati zitti durante le primarie e che poi ci spiegano che loro avevano capito tutto sono insopportabili: passi saltare sul carro del vincitore, ma adesso affollare quello del perdente mi suona ridicolo. Io ho combattuto Bersani a viso aperto quando non lo faceva nessuno, guardandolo negli occhi. Non lo pugnalo alle spalle, oggi: chiaro?".

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