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Expo, Beppe Sala "va condannato a 1 anno e 1 mese di carcere": bomba giudiziaria sul Pd

Davide Locano
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Grossi guai per il sindaco Pd di Milano: condannare Giuseppe Sala a un anno e 1 mese di carcere nel processo sull'appalto della Piastra di Expo. È questa la richiesta avanzata dal procuratore generale di Milano, Massimo Gaballo, rappresentate dell'accusa nel procedimento che vede il primo cittadino, ex commissario straordinario e amministratore delegato dell'evento del 2015, accusato di falso materiale ed ideologico per la retrodatazione di due verbali sulla commissione aggiudicatrice che doveva assegnare l'appalto sull'opera portante dell'Esposizione universale e che, dati i tempi stretti, avrebbe rischiato di mettere in forse, in caso di ritardo, la manifestazione internazionale. Leggi anche: Giorgia Meloni demolisce Laura Boldrini Durissimo, in particolare, un passaggio della requisitoria di Gaballo, che mette nero su bianco come "Sala non è credibile quando cerca di minimizzare il problema che invece era grave perchè poteva pregiudicare la realizzazione dell'evento". La stessa pena di un anno e di un mese è stata sollecitata per il suo allora braccio destro Angelo Paris, che risponde in concorso dello stesso reato. Per entrambi, il pg ha chiesto il riconoscimento delle circostanze generiche equivalenti alle aggravanti. "È provata al di là di ogni ragionevole dubbio - ha affermato il magistrato - la decisione di retrodatare gli atti per rendere sanabile la procedura di gara" relativa all'assegnazione dell'appalto per costruire la Piastra di Expo, poi vinta con un maxi ribasso dalla società Mantovani. Nel suo interrogatorio in aula, Sala aveva sostenuto di non avere mai avuto "la consapevolezza della retrodatazione dei verbali", acquisita solo dopo essere stato indagato. Inoltre, l'allora ad di Expo aveva evidenziato che il suo agire, in generale, era stato dettato dalla volontà di non perdere tempo visto lo stato di arretratezza dei lavori in vista dell'evento.

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