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Vaiolo delle scimmie "messo in circolazione dagli Usa": la terrificante teoria del complotto di Shu Chang

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"Il virus del vaiolo delle scimmie è stato messo in circolazione dagli Stati Uniti": questa la teoria del complotto avanzata da alcuni utenti cinesi sui social. Di questa malattia infettiva, che ha già raggiunto diversi Paesi, si parla moltissimo soprattutto dopo che sono stati trovati casi nel Regno Unito, in Spagna e in Australia. La convinzione di Pechino sul presunto coinvolgimento americano parte da un rapporto del 2021 sulla pianificazione della preparazione alla biosicurezza da parte di un'organizzazione non governativa statunitense, nota come Nuclear Threat Initiative.

 

 

 

Il rapporto in questione descrive uno scenario ipotetico, messo a punto dopo la diffusione del Covid: lo scoppio di un focolaio di vaiolo delle scimmie in un paese immaginario chiamato "Brinia", che in 18 mesi si diffonde a livello globale. In questa finzione, l'epidemia iniziale viene causata "da un attacco terroristico basato sull'utilizzo di un agente patogeno ingegnerizzato in un laboratorio con disposizioni di biosicurezza e bioprotezione inadeguate e una bassa supervisione". Una pandemia immaginaria che provoca oltre tre miliardi di casi e 270 milioni di vittime in tutto il mondo. I cinesi, però, hanno usato quel documento fuori contesto accusando gli Stati Uniti di essere a conoscenza della pandemia da tempo. 

 

 

 

L'NTI è un'organizzazione che si occupa di capire come rispondere ad eventuali attacchi con armi di distruzione di massa, concentrandosi su attacchi nucleari, informatici, biologici, radiologici e chimici. La teoria del complotto, invece, sarebbe partita dall'influencer Shu Chang che ai suoi 6,41 milioni di follower su Weibo (social cinese) ha detto che il rapporto costituisce "un piano degli Stati Uniti per diffondere il virus del vaiolo delle scimmie bioingegnerizzato". Più di 7mila utenti si sarebbero detti d'accordo con lei, secondo Bloomberg.

 

 

 

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