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Verissimo, la sconvolgente storia di don Davide Banzato: "Nonnismo, la testa sott'acqua, la cocaina e il suicido"

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A Verissimo arriva la toccante e singolare storia di Don Davide Banzato, che si racconta a Silvia Toffanin, nelle puntata trasmessa su Canale 5 sabato 24 aprile. Quarant'anni, ha infatti scritto un libro in cui ha raccontato la sua strana parabola: "Volevo raccontare l'esperienza che ho vissuto con Dio, in modo che potesse essere utile anche a altre persone. In questo tempo presente, una tempesta come l'ha definito il Papa, può essere utile ragionare su chi vogliamo veramente essere", ha spiegato.

 

Missionario dei tempi moderni, ha aggiunto: "Il mio mito era Indiana Jones da bambino, e volevo fare l'egittologo. Siamo quattro fratelli, io ero quello che dava più problemi. L'incontro con Dio è avvenuto quando avevo nove anni. Ero in un campo scout e non avevo mai avuto un'esperienza personale con Dio, anzi, ero anche sbruffone verso alcuni compagni. A fine Messa però ho sentito di fermarmi, e ho sentito pronunciare il mio nome da una presenza femminile. Ero preso dal panico, non c'era nessuno, era una voce interiore, che ha sentito anche il mio compagno di scout Stefano. Ero combattuto se raccontare questo episodio o meno, perché mi ha cambiato tanto".

E ancora, don Davide Banzato spiega il suo tormento: "Ho fatto digiuno e sono stato messo in punizione, perché non volevo raccontarne il motivo. Ho rinunciato anche al tiramisù, e io sono goloso ancora oggi. In seminario ho fatto esperienze belle, ma anche altre che mi hanno segnato in negativo. Sicuramente il nonnismo che ho dovuto subire, il distacco dalla famiglia, la privazione dalla libertà e una costrizione che stride con il mio animo libero e ribelle. Sono rimasto con la testa sottacqua e sono esploso. Ho pensato e gridato per anni: Tutto ma mai prete. Le ferite del seminario mi hanno scosso. Non ho potuto partecipare al cinquantesimo anniversario di matrimonio con i miei nonni. Non ho più voluto festeggiare i compleanni. Nessuna violenza fisica però, ma esisto violenze psicologiche e pesanti che uno può subire. Io ho subito episodi forti, alcuni li ho raccontati, altri li porto ancora dentro".

 

Una parabola sorprendente. Anche perché ha visto la droga da molto vicino: "Ho avuto la cocaina davanti a me, nei festini con i miei amici, ma grazie a Dio non l'ho mai toccata. Alcuni amici sono finiti per strada per colpa dell'eroina. Questo dopo essere uscito dal seminario. Avevo tutto, ma dentro ero morto. In due momenti ho anche pensato al sucidio. Poi è arrivata la seconda chiamata della mia vita. Non ho sentito voci, ma è stata una spinta interiore che mi ha detto "fai questo, questa è la strada per te". Dunque la conversione, il giorno in cui diventa prete: "Lì è morta una parte di me, ma è nata una gioia", conclude don Davide Banzato. Una storia davvero singolare e da cui c'è molto da imparare.

 

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