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Oggi è un altro giorno, Pierluigi Bersani zimbello di uno stadio intero: "Si respirava hashish a volontà e io ero in giacca e cravatta"

Francesco Fredella
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Confessione choc di Pier Luigi Bersani, il papà per antonomasia delle liberalizzazioni. Ora racconta quello che non ha mai detto, e lo fa in tv su Rai 1 ad Oggi è un altro giorno con Serena Bortone. Si parla di musica e parte il racconto del concerto di Bob Marley. "Si respirava hashish a volontà, mi guardavano tutti", dice l'ex aspirante premier (un sogno mai realizzato, rimasto nel cassetto).

 

Bersani non ha mai nascosto la passione per la musica. Così, decide di raccontare quello che è accaduto per assistere ad un concerto del grande Bob Marley. "Avevo i biglietti di questo concerto a San Siro, forse l'ultimo o il penultimo della sua carriera, e nello stesso giorno in Emilia-Romagna si insedia il primo consiglio regionale in cui vengo eletto. Vado, ero a Bologna e incrocio un pullman di giovani che partono per l’esibizione di Bob Marley. Salgo e arrivo allo stadio. Si respirava hashish a volontà e io ero vestito con un abito, per stare comodo mi ero tolto solo la cravatta. Gli spettatore sugli spalti mi guardavano perché ero l’unico che indossava la giacca fra 80mila presenti e pensavano fossi un questurino... Allora ho fatto questa parte, mi sono messo a girare per le tribune con un’aria da guardiano, mentre seguivo il concerto. C’era chi appena mi vedeva nascondeva la mano….”.

 

Ma non è l'unico concerto a cui ha assistito. Arrivano pure i Guns’n’Roses: altro giro, altra corsa. Insomma altra avventura. “Mi fanno presidente della regione, devo fare la nuova giunta fra polemiche e riunioni, ma era nel 94 e io avevo il biglietto per i Guns’n’Roses. Io ho salutato tutti e me ne sono andato, i giornali il giorno dopo hanno titolato “Rose e fucili per Bersani”, conclude Bersani. 

 

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