Fuori dal Coro, il "trattamento" riservato all'inviata in moschea

di Claudio Brigliadorisabato 31 maggio 2025
Fuori dal Coro, il "trattamento" riservato all'inviata in moschea
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Per farla entrare in moschea e farsi intervistare, l’imam di Crema obbliga Serena Pizzi, inviata di Fuori dal Coro su Rete 4, a indossare il velo integrale. E al microfono della giornalista di Mario Giordano spiega, candidamente, quale sia la considerazione che certo mondo musulmano (non necessariamente quello radicale) ha della donna: «Devi chiedere il permesso a tuo marito per uscire? Per forza perché sei sotto di lui, questo qua è l’islam. Quindi la strada della buona musulmana qual è? Ubbidire al marito, come ha detto Allah. Questa è la strada giusta per te se vuoi ottenere il paradiso». Figurarsi, dunque, per parlare con un imam.

«Ma è giusto che mio marito abbia un’altra moglie?", domanda la giornalista di Mediaset. «La legge italiana non lo permette, nella sharia dell’islam si può. Nella Sharia dell’islam, che è la legge musulmana, c’è il permesso di farlo se l’uomo ha la possibilità fisica di soddisfare due, tre, quattro cinque mogli. Se vuole sposarsi si sposa, a te cosa te ne frega?». Qualcuno parlerebbe di sessismo, di machismo, di patriarcato. Ma quando si toccano certi tasti, e in certi ambienti, conviene fermarsi a un più generico «è una questione di cultura, di tradizioni». Tradotto: impossibile cambiarla, sarebbe una sopraffazione. Peccato che a parti invertite il discorso non valga. 

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L’allarme lo lancia, e non da ultima, Anna Maria Cisint, ex sindaco di Monfalcone e oggi europarlamentare della Lega. Da tempo è in prima fila contro l’islam radicale ed è convinta che il vero obiettivo di quest’ultimo sia sovvertire direttamente il sistema democratico italiano. Altro che integrazione e multuculturalismo: siamo al salto di specie. «Stiamo andando verso l’affermazione dell’islam radicale - spiega sempre a Fuori dal Coro -, verso la sottomissione. Gli islamisti lo stanno facendo in maniera costante. L’obiettivo che hanno è “quando abbiamo i numeri allora possiamo imporre la sharia”, ma anche oggi c’è un progetto ancora più grave: la sovversione della democrazia».

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A Monfalcone il “partito islamico” è stato sconfitto alle urne. Ma non basta. «Bisogna essere coerenti e non far rimanere in Italia quelli che non rispettano la legge e i nostri valori, perché ci si prospetta altrimenti davvero un periodo drammatico per come si sono messe le cose».