Jannik Sinner a Cincinnati? Intanto a Torino... cosa sta succedendo

di Leonardo Iannaccisabato 9 agosto 2025
Jannik Sinner a Cincinnati? Intanto a Torino... cosa sta succedendo

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Si giocheranno a novembre ma Sinner ama fare le cose per tempo e si è già assicurato il ticket per Torino: ha prenotato l’hotel e, conoscendo Jannik, potrebbe aver già fissato con il proprio staff il campo e gli orari per gli allenamenti quotidiani. La metodicità è una regola per questo fuoriclasse che non lascia assolutamente nulla al caso e sta già meditando la logistica per le prossime Atp Nitto Finals in programma dal 9 al 16 novembre all’Inalpi Arena torinese. Per intenderci, il torneo con i migliori otto giocatori della Race che, lo scorso anno, registrò il trionfo di Jannik al termine di un 2024 dove era stato protagonista in due slam vinti (Open d’Australia e US Open) e che, pochi giorni dopo, lo avrebbe visto trascinare l’Italia alla conquista della terza Coppa Davis della sua storia.

Perché Jannik è già sicuro di esserci a Torino malgrado abbia giocato soltanto la metà dei tornei annuali per via della sospensione patteggiata a causa della famigerata questione Clostebol? Ovvero soltanto cinque rispetto ai dieci dello spagnolo avendone vinti due (Australian Open e Wimbledon) ed essendo arrivando in final e a Roma e Roland Garros? Lo suggerisce la matematica e la Race, ovvero la classifica che tiene conto dei risultati ottenuti nel corso dell’anno solare dai singoli giocatori. I punti, quindi, sono quelli conquistati dal primo gennaio a oggi e non nelle ultime 52 settimane come accade per il ranking Atp. Sinner è ora secondo nella Race con 6.010 punti ma l’azzurro ha già centrato aritmeticamente il traguardo alle spalle di un Alcaraz agguerrito: «Da qui alla fine della stagione il mio obiettivo è quello di riprendermi il primo posto nel ranking Atp», ha detto lo spagnolo. In ballo per le Finals ci sarebbe anche Lorenzo Musetti, tuttora in nona posizione della Race, a 75 punti dall’ottavo posto di de Minaur. C’è quindi la speranza di avere due azzurri all’Inalpi torinese.

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PERCORSO
Il percorso di Sinner alle Finals, alle quali è presente per la quarta volta (ma la prima, nel 2021 fu come riserva), è grandioso: su dodici partite ne ha vinte dieci, battuto in finale nel 2023 da Djokovic e, lo scorso anno, vincente contro il serbo. Dodici mesi fa, a Torino, fece percorso netto non cedendo neppure un set. Con questa bella notizia di essere già alle Finals 2025, Jannik si appresta a scendere in campo stasera a Cincinnati nella prova generale in vista degli US Open che inizieranno a Flushing Meadows il 24 agosto. La Volpe Rossa esordirà contro il colombiano, numero 134 del ranking, Daniel Galan con un possibile derby italiano nei quarti di finale con Musetti (testa di serie numero 8, oggi contro il francese Bonzi) e l’eventuale semifinale con Fritz. L’altra parte del tabellone vedrà favorito per la finale Alcaraz. Le restanti tre teste di serie italiane a Cincinnati sono Flavio Cobolli (numero 15) che scenderà in campo contro il francese Terence Altmane, Luciano Darderi (numero 29) contro un qualificato e Lollo Sonego (numero 31) contro il belga Zizou Bergs.

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A Cincinnati, Sinner dovrà cancellare anche un brutto, bruttissimo ricordo. Dodici mesi fa, dopo la maratona in semifinale contro Sasha Zverev e prima di affrontare e battere nell’atto conclusivo Frances Tiafoe, aveva dovuto affrontare un altro esame per lui insolito: un’udienza di ben sei ore davanti a giudici nominati per l’affaire Clostebol nel quale il nostro campione era stato invischiato. Il momento più doloroso per lui ma che lo ha visto ugualmente trionfare visto che, dopo la conquista di Cincinnati, ha vinto gli US Open di New York. Da non sottovalutare, infine, quest’anno a Cincinnati il recente trionfo di Ben Shelton nel 1000 di Toronto: il 22enne mancino americano ha battuto il russo Karen Khachanov per 6-7, 6-4, 7-6 facendo suo il primo major in carriera. «Il mio QI tennistico sta crescendo. Sento come se queste due settimane siano state una tempesta perfetta per me: tanti match combattuti giocando quello che è stato forse il miglior tennis della mia stagione», ha detto Shelton. Uno che è parso in netto miglioramento rispetto a qualche tempo fa e ha aggiunto una buona varietà di colpi rispetto al solo bombardamento proposto tempo fa. E uno che può dare fastidio a Sinner e Alcaraz, sul torrido cemento americano. Dare fastidio, attenzione, batterli è ancora un’incognita, a tutt’oggi.