Cerca
Logo
Cerca
+

Sette ettari di marijuananelle viscere di Roma

Scoperta una vasta coltivazione di cannabis all'interno della vecchia metro della Capitale

Nicoletta Orlandi Posti
  • a
  • a
  • a

Un'area sotterranea di circa sette ettari nell'antica metropolitana di Roma in cui era stata allestita una serra per la marijuana è stata scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma nei pressi della stazione di Roma Casilina, in via degli Angeli. Il tratto sotterraneo, costruito durante la guerra, avrebbe dovuto collegare con una futura metropolitana il quartiere di Centocelle con la stazione Termini.  A insospettire i baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego di Roma nel corso di un normale pattugliamento è stato il forte odore di marijuana proveniente da un dirupo della zona, nota per i numerosi antichi sotterranei in pietra ora adibiti alla coltivazione di funghi. Dalle indagini è emerso che la possibile fonte dell'esalazione era limitrofa a un'impresa agricola situata nelle vicinanze, nei cui confronti - non appena raccolti sufficienti elementi per escludere possibili accessi da altre vie - è, quindi, scattata la perquisizione dalle Fiamme Gialle per la verifica dell'esistenza di piantagioni di cannabis indica.   All'interno del sito i finanzieri hanno scoperto un tunnel sotterraneo, con un primo tratto adibito a fungaia e, a seguire, alcune serre per la coltivazione di cannabis con numerosi filari di piante, un efficace impianto di lampade alogene e un efficiente sistema di irrigazione, composto da cisterne di acqua sotterranee, autoclavi e una rete capillare di tubi riposti nella parte sottostante la piantagione.  La struttura era completata da una stanza per l'essiccazione della materia prima con deumidificatori, tavoli da lavoro con vari utensili, bilance di precisione, prodotti chimici ed uno strumento utilizzato per la triturazione dello stupefacente. Numerosi i sacchi di plastica contenenti piante di marijuana, che sul mercato ha prezzi al dettaglio pari a 7/8 euro al grammo. In base allo stato dei luoghi, è ipotizzabile che l'organizzazione avesse deciso di estendere la lucrosa attività, con l'allestimento di ulteriori strutture per la coltivazione di cannabis. Al termine del conteggio, il quantitativo rinvenuto ammonta a circa 340 chili di sostanza stupefacente, da cui sarebbero state ricavate circa 340mila dosi con un guadagno stimato in circa 3 milioni di euro, mentre l'uomo, C.O. di 57 anni, titolare dell'azienda agricola, è stato arrestato e posto a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Maria Bice Barborini, sotto la cui direzione proseguiranno ora le indagini volte all'individuazione dei complici del gestore.

Dai blog