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Europarlamento, Weber (Ppe) contro Matteo Renzi: "No a nuovi debiti e alla flessibilità, l'Italia rispetti gli impegni"

Giulio Bucchi
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"L'Europa è forte se gli Stati sono forti e lo sono se fanno i compiti a casa" e "rispettano le regole di bilancio". Tradotto: l'Italia non deve sgarrare sul debito pubblico. Parola del capogruppo del Ppe Manfred Weber, tedesco, che così ha commentato il discorso di Matteo Renzi a Strasburgo, con cui il premier italiano ha presentato il semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue. "Nuovi debiti non creano futuro ma lo distruggono - ha ammonito Weber - e la flessibilità di bilancio è la strada sbagliata. Le regole -ha concluso - ci sono e vanno rispettate". Il Ppe ma soprattutto Berlino continuano sulla strada del rigore inflessibile. D'altronde, lo stesso Renzi non ha fatto molti accenni alla crisi, se non con un generico invito "alla crescita". Formula magica che, di per sé, significa poco. E due giorni fa era stato un altro big tedesco, il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, a svelare il bluff di Matteo ricordando che "nessuno ha mai chiesto più flessibilità", smentendo quanto affermato in precedenza dal premier italiano. Farage: "Un piccolo Tony Blair" - Entrato in ginocchio all'Europarlamento, lo stranamente poco grintoso e molto trattenuto Renzi ne è uscito steso. Ma nel suo secondo intervento-replica, ha provato uno scatto di reni e d'orgoglio."Se il capogruppo del Ppe parlava per la Germania, vorrei ricordare che proprio in questa sala fu concesso al suo Paese non la flessibilità ma di violare i limiti, cosa che ha consentito alla Germania di crescere", è la maliziosa replica del premier italiano, che continua: "Saremo felici di fare del nostro semestre un'occasione di discussione ma chi brandisce l'arma del pregiudizio sull'Italia sbaglia, è un atteggiamento da respingere al mittente. Non accettiamo lezioni di morale da nessuno".   Farage: "Gli do 7". Ma... - Bocciato in tedesco, promosso (con riserve) in portoghese. "Accolgo con favore il chiaro impegno che Renzi ha fatto per procedere ad ulteriori riforme in Italia e nell'Ue, perché il mondo sta cambiando - ha sottolineato il presidente della Commissione europea uscente Jose Manuel Barroso -. Abbiamo bisogno di un'Italia forte al centro di un'Unione Europea molto forte". Parole diplomatiche, come quelle di Nigel Farage, euro-scettico convinto. Secondo il leader dell'Ukip quella di Renzi "è stata una performance da 7". Sorpresa? Non proprio: "Molta passione ma poca sostanza. In termini di contenuti ha parlato poco di economia. Si tratta di un giovane Tony Blair con un discorso di afflato europeo ma di sostanza - ha ribadito a Sky Tg24 - c'è molto poco, soprattutto su temi economici". Chissà che dirà Beppe Grillo, che di Farage è strano euro-alleato e che a Renzi un 7 non lo darebbe nemmeno per questioni di forma. Bocciato da Forza Italia e Lega - In Italia, l'opposizione interna ha accolto le parole del leader del Pd con un misto di ironia e delusione. "Ho ascoltato Renzi a Strasburgo con attenzione: gli obiettivi del semestre italiano restano un mistero! #ilnulladettobene", ha twittato l'europarlamentare di Forza Italia Giovanni Toti, sottolineando la superficialità dell'intervento di Renzi. "Si dimentica dei nostri Marò. Che tristezza", aggiunge l'altro europarlamentare azzurro Raffale Fitto. Nel discorso di @matteorenzi al Parlamento europeo si dimentica dei nostri MARÓ - che tristezza! pic.twitter.com/xOELC7ADow— Raffaele Fitto (@RaffaeleFitto) 2 Luglio 2014 Durissimo il leghista Matteo Salvini, che prima sfotte il premier pubblicando su Facebook una foto dell'aula di Strasburgo semivuota "Come tira Matteo in Europa?", e poi punta il dito sul dramma immigrazione: "Altri settanta immigrati dispersi nel canale di Sicilia? Le giacche di chi governa sono sempre più sporche di sangue, i cimiteri sempre più pieni, le tasche degli italiani sempre più vuote. Renzi e Alfano, dimissioni".   Pubblicazione di Matteo Salvini. Tranchant il giudizio di Guido Crosetto di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, anche lui euro-scettico: "Renzi in Europa: l'Italia non viene per chiedere ma per dare. A molti italiani viene in mente subito cosa sia rimasto da dare alla Ue".

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