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Denise Pipitone, l'ex pm a Storie Italiane: "Il mio errore col testimone", così sono state compromesse le ricerche?

Francesco Fredella
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Doccia gelata in studio a Storie Italiane. “Non abbiamo fatto il riconoscimento con più foto ed è stata una leggerezza”, le parole del pm Di Pisa - che ha indagato per diversi mesi sulla scomparsa di Denise Pipitone - sono una vera bomba. Tutto sarebbe accaduto durante le indagini che sono andate avanti per anni. A Storie Italiane, la trasmissione di Rai1 condotta da Eleonora Daniele, l’ex pm parla dell’unico testimone oculare, l’uomo audioleso che è morto di recente e che non è mai arrivato al dibattimento.

 

 

La sua testimonianza è stata giudicata inattendibile da Di Pisa, ma quell’uomo aveva riconosciuto la bambina. Il suo riconoscimento sarebbe stato la chiave di lettura importante forse per risolvere il caso. La procura, però, avrebbe sottoposto una sola foto all’uomo per il riconoscimento ed era quella di Denise. Solitamente, nella fase delle indagini, si procede all’identificazione con più persone o fotografie di più soggetti. Ma non è accaduto questo. “Sicuramente è stato un errore”, dice Di Pisa che lascia tutti senza parole.

 

 

Piera Maggio ora più che mai vuole chiarezza. Secondo Di Pisa la pista rom sarebbe l’unica attendibile per adesso. Ci sarebbero, al momento, due indagati nel caso Denise. Ma i diretti interessati non avrebbero ricevuto alcun avviso di garanzia. Ed è ancora di più un giallo tutta la vicenda.

 

 

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