Negli ultimi sviluppi dell’inchiesta sul delitto di Garlasco, il nome dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, occupa una casella la cui posizione si fa sempre più delicata. Le ultime rivelazioni provenienti dagli atti dell’indagine aperta a Brescia gettano infatti ombre pesanti sul suo operato, alimentando i sospetti che l’ex pm non abbia agito con la necessaria imparzialità nel corso delle indagini che, nel 2017, coinvolsero Andrea Sempio. L’ipotesi che Venditti avesse già deciso di archiviare il caso prima di scavare a fondo sembra oggi meno remota di quanto apparisse inizialmente. L'indagine, infatti, ruota attorno all'ipotesi di corruzione.
E come riportato da Il Giornale, ora spunta anche una testimonianza dall'elevato peso specifico, quella del carabiniere Giuseppe Spoto, interrogato e perquisito dieci giorni fa dagli inquirenti bresciani. Spoto avrebbe ammesso di aver redatto in tutta fretta le trascrizioni delle intercettazioni relative all’auto di Sempio, spiegando che fu lo stesso dottor Venditti a imporgli tempi strettissimi: "Mi disse che gli servivano subito le intercettazioni per fare l’archiviazione".
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Altro giro, altro buco nell'indagine del 2017: quella per l'omicidio di Chiara Poggi a carico di Andrea Sem...Un dettaglio che assume un peso particolare alla luce di quanto emerso dai brogliacci compilati dal militare. Nelle trascrizioni mancano infatti riferimenti cruciali a presunti pagamenti effettuati dalla famiglia Sempio "a quei signori lì" per ottenere l’archiviazione del procedimento. Frasi limpide, registrate nelle intercettazioni, sarebbero state classificate come "incomprensibili" o riportate in modo alterato. Oggi Spoto tenta di giustificarsi sostenendo che la pressione di Venditti gli avrebbe impedito di lavorare con la necessaria accuratezza: "Le facevo nei ritagli di tempo", ha spiegato ai finanzieri e ai carabinieri di Milano durante l’interrogatorio del 26 settembre.
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Si prenderà qualche giorno Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, per decidere se Massimo Lo...Per gli inquirenti di Brescia, che indagano Venditti per corruzione in atti giudiziari, questo tassello contribuisce a delineare un quadro sempre più coerente: l’ex procuratore avrebbe agito non per approfondire la possibile responsabilità di Sempio (oggi nuovamente indagato), ma per chiudere il fascicolo il più rapidamente possibile.