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Adinolfi scrive "Campani popolo di merda" e il popolo della rete si scatena: "Zitto, ciccione"

L'ex deputato Pd accusa quanti manifestano per l'ambiente nella Terra dei Fuochi di essere stati zitti per vent'anni. Ma il web si indigna

Roberto Procaccini
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"Si sono fatti devastare tacendo dalla camorra che ha interrato per anni rifiuti tossici, ora fanno le manifestazioni. Che popolo di merda". Uno status su Facebook che ha suscitato, prima che l'autore lo rimuovesse, più di mille commenti (tutti imbufaliti). Un cinguettio rilanciato su Twitter che ha scatenato polemiche e ping pong di insulti. Mario Adinolfi, blogger ed ex deputato Pd, è al centro di una bufera virtuale per il suo commento caustico sulle manifestazioni di questi giorni da parte della popolazione della "terra dei fuochi", area tra le province di Napoli e Caserta inquinata dalle discariche abusive della camorra. I più garbati hanno contestato Adinolfi sul merito dell'affermazione, rinfacciandogli anni di attivismo o accusandolo di essere indelicato verso chi paga le coseguenze dello scempio ambientale. Ma la maggioranza del popolo della rete si è scatenata contro il blogger con gli insulti di più varia natura, sulla sua stazza come sulla sua appartenenza alla "casta". Eterogenesi dei fini - Adinolfi può dire di essere stato almeno in parte frainteso. L'invettiva non era rivolta ai soli campani, ma più in generale agli italiani. "Popolo di merda" è il nome di un post più lungo dove il blogger, partendo dalle analisi di alcune notizie di cronaca (le manifestazioni in Campania, ma anche i dati sul gioco d'azzardo, i concorsi truccati all'università e la fallita raccolta firme dei referendum radicali, tra gli altri) sostiene la pavidità e la nullità civile degli italiani tutti. Ma quello sulla terra dei fuochi ha avuto maggiore eco, e per i migliaia di commentatori campani imbestialiti non farà differenza sapere che Adinolfi ce l'ha con tutti gli italiani.

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