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L'Aria che tira, la fucilata di Le Foche contro l'Europa: "AstraZeneca, le colpe dell'Ema", come si arriva alla morte di Camilla

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"Oggi deve essere fatta una vaccinazione ragionata e razionale": così l'immunologo Francesco Le Foche, ospite di Myrta Merlino a L'Aria che tira su La7, ha commentato il caso della 18enne ligure morta ieri dopo una trombosi successiva all'inoculazione di AstraZeneca. La giovane si era vaccinata il 25 maggio, poi il 3 giugno sono iniziate le complicazioni fino alla corsa in ospedale il 5 giugno. L'esperto ha puntato il dito contro chi dovrebbe prendere le decisioni in questo ambito: "Se queste trombosi ci sono, nei soggetti giovani e soprattutto donne, l'Ema dovrebbe entrare in campo, anche se sarebbe dovuta entrare in campo prima. Ha fatto come Ponzio Pilato". 

 

 

 

Alla domanda sulla possibilità di fare la seconda dose con un vaccino diverso da quello della prima iniezione, per esempio Pfizer dopo AstraZeneca, Le Foche è stato rassicurante: "Ci sono degli studi non ancora definitivi secondo cui cambiare vaccino al richiamo potrebbe produrre una quantità di anticorpi maggiore, quindi va bene". Poi, parlando della malattia autoimmune, quella che aveva proprio la ragazza deceduta ieri sera al San Martino di Genova, l'immunologo ha spiegato: "Le patologie autoimmuni possono essere un fattore predisponente alle trombosi. Sono malattie infiammatorie croniche che si caratterizzano per la presenza nel sangue di autoanticorpi, cioè anticorpi rivolti verso costituenti propri. Si sviluppano in persone che hanno una predisposizione genetica. Ma soprattutto nelle donne in età giovanile e a volte anche in tarda età".

 

 

 

Sull'estate che ci aspetta, invece, Le Foche è stato ottimista: "Se facciamo attenzione e la campagna vaccinale continua ad andare avanti, questa potrebbe essere l'estate giusta per chiudere la faccenda col coronavirus. Secondo me potrebbe davvero essere la fine dell'incubo". 

 

 

 

 

 

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