Carlos Alcaraz sconcertante: "Sinner ha un bersaglio sulla schiena"

lunedì 25 agosto 2025
Carlos Alcaraz sconcertante: "Sinner ha un bersaglio sulla schiena"

2' di lettura

Jannik Sinner si è ripreso dal malore che lo aveva costretto al ritiro a Cincinnati, e ora vuole la rivincita contro Carlos Alcaraz, vincitore nel Masters 1000 dell’Ohio. Dall’altra parte c’è lo spagnolo 22enne di El Palmar che però è autore di una stagione fantastica, e che in caso di vittoria anche nell’ultimo Slam di stagione sul cemento di Flushing Meadows scavalcherebbe l’altoatesino in testa al ranking. Intanto la sfida è già lanciata: “Spero di poterlo affrontare in finale. Ha vinto gli ultimi tre Slam sul cemento. È stato incredibile. Ha un grosso bersaglio sulla schiena”. Poi gli elogi: “Io e Jannik Abbiamo molto rispetto l’uno dell’altro e un ottimo rapporto. È questo che rende speciale la nostra rivalità. Le persone vedono di cosa siamo capaci quando ci affrontiamo. Lo ammiro e mi offre ottimi spunti per migliorare sul cemento.

Inevitabile, poi, parlare del primo turno non banale con Reilly Opelka: “Sarà una partita molto dura — le sue parole —- Non ho mai giocato contro di lui e conosciamo tutti il ​​suo stile di gioco. Dovrò essere molto concentrato in risposta. Ho tanta fiducia in me stesso in questo momento. Sono pronto e mi sento bene”.

Sinner, la sciabolata di Djokovic: "Empatizzo già per lui"

Ironico, ma pure un po' velenoso. Nole Djokovic sta per tornare in campo agli Us Open, chiamato ad aprire l'ulti...

Spazio, infine, alle considerazioni dell’iberico sul doppio misto dove è stato eliminato all’esordio in tandem in coppia con Emma Raducanu — contro il britannico Jack Draper e la statunitense Jessica Pegula — e al suo stato di forma: “Avrei voluto preparare meglio il torneo di doppio misto, ma quella notte non ho dormito molto. È stato comunque divertente, abbiamo giocato in una fantastica atmosfera. L’Arthur Ashe Stadium era quasi pieno e mi è piaciuto molto il format”. Quest’anno “mi sono preso più giorni di riposo — ha concluso — Ne ho trascorsi molti lontano dal tennis per ricaricare la mente e le batterie. Poi mi sono allenato nella mia città per due settimane. Tutto questo mi ha aiutato ad arrivare a Cincinnati con molta più voglia e gioia. Ora mi sento meglio giorno dopo giorno”.

Jannik Sinner, la confessione: "Non avevamo i soldi per farlo"

"Dissi che se a 23-24 anni non fossi stato tra i primi 200 del mondo probabilmente avrei smesso, perché non ...