"Già nel 2014" il "profilo genetico di Alberto Stasi" doveva "essere escluso quale contributore" alle "tracce" di dna maschile individuate sui "margini ungueali" di Chiara Poggi. Lo scrive il dottor Ugo Ricci, il biologo genetista consulente del condannato in via definitiva per il delitto di Garlasco nelle "osservazioni" alla perizia genetico-forense discussa giovedì al termine dell'incidente probatorio e depositate dai legali di Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis.
Per l'esperto della Forensic Genit Unit dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, l'elaborato dimostra come l'allora perito della Corte d'assise d'appello che condannò Stasi a 16 anni avrebbe dovuto escludere l'ex fidanzato di Chiara "a prescindere dal metodo statistico" utilizzato oggi e non utilizzabile all'epoca perché il metodo è stato "pienamente riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale" solo nel 2015.
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La presenza di Alberto Stasi, insieme ai suoi legali, a Pavia per assistere all'incidente probatorio è stato ...Questo perché il profilo di Stasi e tutti gli altri soggetti inseriti nell'incidente probatorio, a "eccezione" di quello di Andrea Sempio, sono "del tutto discordanti" già dall'analisi dei tracciati elettroforetici. L'ex perito De Stefano scrisse nel 2014 che a causa della "degradazione" del dna e "verosimile contaminazione ambientale" non poteva fornire una "indicazione positiva di identità" e "né si può escludere" che fosse presente "anche dna riferibile ad Alberto Stasi".
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Ore 14, la trasmissione, condotta da Milo Infante, ha dedicato ampio spazio all'udienza conclusiva dell'incident...Esaminato in aula dalla difesa nel processo, alla domanda precisa se avesse trovato il dna di Stasi o che non fosse di Stasi rispose "che non era possibile fare alcuna considerazione in tema di identità o di esclusione". Il dna non fu considerato dalla Corte uno degli elementi per condannare l'oggi 42enne detenuto nel carcere di Bollate, alle porte di Milano.




