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Sergey Razov denuncia Domenico Quirico: "Istigazione a delinquere". Perché il giornalista è nel mirino di Putin

L'ambasciatore Razov

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L'ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, ha deciso di querelare La Stampa per l'articolo firmato da Domenico Quirico e pubblicato lo scorso 22 marzo. Nel pezzo si parla della possibile uccisione del presidente Vladimir Putin. "Non c'è bisogno di dire che questo è un atteggiamento anti etico e contro la morale delle regole del giornalismo", ha commentato Razov fuori dal Tribunale. "Nel codice penale italiano si prevede la responsabilità per l'istigazione a delinquere e l'apologia di reato. In precisa conformità con la legge italiana mi sono recato alla Procura della Repubblica per presentare una querela e la richiesta alle autorità italiane affinché esaminino imparzialmente questo caso. Facendo questo confido nell'alta professionalità della giustizia italiana", ha aggiunto l'ambasciatore.

 

 

"Suggerirei all'ambasciatore russo di leggere una migliore traduzione del pezzo, dove io sottolineavo che l'idea ahimè abbastanza corrente che l'unico modo di risolvere il problema sia che qualche russo ammazzi Putin fosse priva di senso e immorale, e questo c'era scritto bene in evidenza, e in secondo luogo che non porterebbe a niente e anzi porterebbe a un caos maggiore", ha ribattuto Quirico parlando con Adnkronos. II titolo dell'articolo era: "Se uccidere il tiranno è l'unica via d'uscita". Ma non diceva che sia giusto farlo. Anzi.

 

 

"Evidentemente qualcuno gliel'ha tradotto male", insiste Quirico. "Gli suggerirei di rileggerlo con attenzione e farselo tradurre bene, perché il senso è stato totalmente travisato, basta leggerlo". Nel pezzo di analisi, spiega il giornalista de La Stampa, "c'è scritto che il piano di sperare che Putin venga eliminato in una congiura di palazzo è prima di tutto difficilmente realizzabile e poi un piano totalmente idiota, perché ogniqualvolta c'è stato un tirannicidio nella storia il risultato è stato di complicare le cose invece che di risolverle". In conclusione, "ognuno la può leggere come vuole, mi interessa in modo relativo. Ma si prendano un traduttore dall'italiano al russo migliore di quello che hanno".

 

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